
Twin Peaks 03×11 “The Return, Part 11”
Regista
David Lynch
Genere
Cast
Kyle MacLachlan, Sheryl Lee
Sceneggiatore
David Lynch, Mark Frost
Produttore
Showtime
Durata
58 minuti
Offerte
Data di uscita
23 Luglio 2017
Twin Peaks. La puntata più divertente (per ora) di questa terza stagione. I Fratelli Mitchum al loro massimo (soprattutto il personaggio di Belushi).
Altro giro, altra puntata, altro concentrato di magnificenza e ironia. Un’altra puntata di “Twin Peaks“!
L’inquietudine è sempre presente in una serie tv come “Twin Peaks“. Il Male ancora vive. Esso si può materializzare per mezzo di un vortice (in stile “Il Mago di Oz“). Oppure, si materializza per mezzo della stupidità umana (un esempio può essere l’attacco, se così si può dire, al Double R Diner). O ancora con Miriam, la ragazza malmenata da Richard Horne, che, moribonda sul ciglio della strada, chiede aiuto a tre ragazzini.
Eppure l’undicesima parte della terza stagione di “Twin Peaks” si manifesta come la più divertente dell’intera stagione. Il momento grottesco di Shelly che cerca di fermare la figlia Becky n’è un esempio.
Un altro momento divertente è la vecchia che continua a suonare il clacson e ad urlare (un momento divertente che finisce per diventare molto inquietante).
I Fratelli Mitchum
Ma quello che funziona veramente in questa puntata è tutta la sequenza con protagonisti i fratelli Mitchum (Dougie, incredibilmente, passa in secondo piano). Belushi e Knepper sono meravigliosi.
In ogni sequenza di questa puntata. Dalla colazione con cereali e grosse caraffe di caffè, quando Belushi racconta di aver fatto un sogno, fino ad arrivare alla scena del deserto, vicina alla parodia della sequenza finale di “Seven” di David Fincher.
I tre (Dougie e i Fratelli Mitchum) s’incontrano.
Dougie sembra spacciato (i Mitchum voglio farlo fuori) e invece lo salva una cherry-pie. Come nel sogno del personaggio di Belushi. La torta di ciliegie è inaspettatamente presente lì, nel deserto del Nevada. I due signori ottengono l’assegno di 30 milioni e Dougie diventa loro amico.
La sequenza dei Fratelli Mitchum si conclude meravigliosamente. In maniera sublime, e non è un’esagerazione. La musica accompagna armoniosamente il tutto.
L’undicesima parte della terza stagione si chiude così, non alla Roadhouse, ma ad un locale dove i fratelli Mitchum, più felici che mai, hanno invitato il loro nuovo amico Dougie. Una torta di ciliegie, una canzone al pianoforte, la faccia assorta di Candie, l’incontro con la signora del casinò divenuta ricca (“Thank you, Mr Jackpots!“), l’esclamazione “damn good”. Ma il sogno di rivedere Dale Cooper ci viene portato via ancora una volta. A data ancora da destinarsi.
Intanto a Twin Peaks…
Tornando a Twin Peaks, è tempo di riunioni di famiglie e di pericolosi percorsi da seguire.
Becky scopre il tradimento di Steven (l’amante è Gersten Hayward, sorella di Donna) e reagisce in modo alquanto scomposto. Nella riunione della famiglia Briggs, ciò che si manifesta maggiormente è la completa maturità di Bobby, non più il ragazzotto “fighetto” tossicodipendente, ma un uomo di famiglia, poliziotto, ligio al dovere ed alla giustizia.
Una maturità non raggiunta dalla ex-moglie, Shelly, la quale abbandona, per un momento, ex e figlia per andare a prendere un bacio da parte di Red, il prestigiatore-spacciatore interpretato da Balthazar Getty.
La faccia di Norma riassume tutti giudizi che si possono fare sul personaggio di Shelly.
Intanto, lo sceriffo Frank Truman e Hawk cercano di scoprire dove sia il Palazzo di Jack Rabbit. Per fare ciò, si servono di un’antica cartina di Twin Peaks. Lì sono riportati luoghi ma soprattutto simboli. Come il fuoco. Che è, per gli indiani, paragonabile alla moderna elettricità. E il granturco, che è nero e significa morte.
E il simbolo strano visto sia sulla carta da gioco di Bad Cooper sia nel messaggio di Briggs. Appare in cielo, tra i due Picchi Gemelli. Ma quando Truman chiede a Hawk cosa significhi, l’indiano rivela che è meglio che non saperlo.
La signora Ceppo richiama Hawk per dirgli che c’è del fuoco lì dove sono diretti.
E non è ancora tutto!
2240 di Sycomore Street
Tornando ad inizio parte, torniamo anche a Buckhorn, Sud Dakota. Hastings conduce l’F.B.I. nel luogo dove, con Ruth, incontrò il maggiore Briggs. Oltre a vedere un uomo in nero aggirarsi intorno, Gordon ha una visione.
Un vortice dimensionale appare in cielo e quasi Gordon ne è catturato. Lì, vede una scalinata con diversi barboni in nero (la scalinata di Casa Palmer?). Albert lo scuote e lo riporta alla realtà. Il vortice è sparito.
Poco lontano, ecco il cadavere senza testa di Ruth Davenport, con alcuni numeri (le famose coordinate date a Briggs) scritti sul braccio.
Il personaggio di Matthew Lillard, Hastings, viene attaccato da uno dei barboni, che come un fantasma riesce a penetrare nell’auto della polizia e lo uccide stritolandogli la testa.
Grande attesa per la dodicesima puntata. Forse un possibile ritorno dell’agente Cooper, forse l’arrivo dell’FBI in quella piccola cittadina del Nord, forse la compiuta ricerca del Jack Rabbit.
La tag-line della dodicesima parte è “Let’s Rock“. Quindi…
Commento Finale:
L’undicesima parte della terza stagione di “Twin Peaks” è magnifica e sublime. Vengono descritte tantissime cose, ci sono molte sottotrame che si ricollegano e si amplia sempre di più la mitologia di “Twin Peaks”. Una delle puntate migliori di questa stagione.
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