
Sword Art Online: Ordinal Scale
Regista
Tomohiko Ito
Genere
Animazione
Cast
Ryan Bartley, Christine Marie Cabanos, Robbie Daymond, Marc Diraison
Sceneggiatore
Tomohiko Ito, Reki Kawahara
Produttore
A - 1 Pictures
Durata
119 minuti
Offerte
Data di uscita
13 Giugno 2017
Sword Art Online: Ordinal Scale. L’ultimo capitolo della saga, al cinema.
Per la prima volta non tratto da una novel di Reki Kawahara, questo film spin off della serie di successo “Sword Art Online” si piazza dopo le vicende di “Sword Art Online II”.
Sin dalla primissima apparizione sui piccoli schermi la serie “Sword Art Online” mi ha incuriosito in quanto appassionato sia di anime e fumetti nipponici che di videogiochi. Quest’ultimo particolarmente soprattutto perché il tema della serie è proprio il videogiocare e la virtualizzazione della realtà. Il risultato però, almeno per me, non è mai stato soddisfacente. A causa della leggerezza dell’opera in sé e dei numerosi e banali cliché.
Un po’ di monotonia
Ma ritorniamo a noi.
Le vicende del film narrano la storia di alcuni ragazzi, tra i quali i due protagonisti Kirito ed Asuna, che attraverso dei dispositivi di ultimissima generazione si proiettano in un videogioco MMORPG, cioè gioco di ruolo online, in una realtà virtuale. Il loro scopo presto non diventa più giocare ma sopravvivere e sventare i piani del sadico creatore. In quanto non possono uscire dal gioco senza aver raggiunto e finito l’ultimo livello. Chi muore in Game muore anche nella realtà. Il tutto è immerso in un mondo puramente fantasy.
Questa è la trama che funge da “scheletro” a quelle che sono le storie delle serie di “Sword Art Online”. Certo, con alcune variazioni, ma alla base c’è sempre la solita solfa masticata e rimasticata.
Le mie personali aspettative invece per quanto riguarda questo nuovo film, ossia “Sword Art Online: Ordinal Scale” puntavano forse più in alto di quanto realmente il prodotto aveva da offrire.
La storia
2026. Un nuovo dispositivo di ultima generazione approda sul mercato col nome di “Augma”. A differenza del predecessore “NervGear” non funziona con la realtà virtuale ma possiede un sistema di realtà aumentata, che consente ai giocatori di vivere il videogioco nella propria vita e di giocare in totale sicurezza.
Kirito però nonostante l’abbandono dell’utenza sembra rimanere fedele al vecchio dispositivo di gioco. Al contrario Asuna e gli altri amici nutrono una vera e propria passione per la realtà aumentata.
L’interesse di Kirito verso la nuova piattaforma si farà presto presente. All’interno del nuovo gioco sembra infatti si palesino dei riferimenti “più che reali” nei confronti di “Sword Art Online”, e che tutti questi elementi vadano a porgere un tassello in più a quella che è stata la creazione del gioco effettivo ed il suo creatore, sconvolgendo totalmente Kirito ed i suoi amici.
Come vedete ciò che ho detto prima nell’introduzione si è ancora verificato. La storia si ripete anche in questo film senza portare alla narrazione qualcosa di fresco o nuovo. Anzi, facendola ripiombare nei cliché e nel fan service più sfrenato.
Enormi falle nel sistema di narrazione fanno entrare acqua da tutte le parti e la quasi assente caratterizzazione dei personaggi secondari la penalizza ancora di più.
Spezziamo un po’ di lance a favore di S.A.O.
Ci sono alcune cose però da tenere in conto a favore di questa produzione. Partiamo dalle musiche immersive di Yuki Kajiura realizzate alla perfezione. Vanno a dare un’incredibile valore aggiunto a ciò che vediamo a schermo. Così come le canzoni di Sayaka Kanda, semplicemente divine.
Il character design è molto interessante ed il restyling grafico è estremamente soddisfacente in termini estetici. Vengono infatti sfoggiati ottimi outfit ed ambientazioni davvero stupende.
Le animazioni sono eccellenti, realizzate con incredibile maestria, poco caotiche ma frenetiche. Danno un ritmo molto veloce e leggero alla pellicola, ed una grande capacità di comunicare a schermo nella maniera più pulita e meno confusionaria possibile.
Commento finale:
Nonostante “Sword Art Online: Ordinal Scale” non riesca appieno, consiglio di dare un’opportunità alla pellicola soprattutto ai fan della serie o a chi conosce bene il brand.
Sicuramente agli occhi risulterà estremamente suggestivo e soddisfacente oltre che lineare e leggibile.
Per chi invece volesse approcciarsi al brand per la prima volta consiglio di guardare le prime serie e di leggere le light novel, e solo dopo prendere visione di questo film. In quanto la pellicola nonostante sia uno spin off è strettamente legato alla serie originale.

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