6.2/10

Storia di mia moglie

Regista

Ildikó Enyedi

Cast

Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel, Sergio Rubini, Jasmine Trinca

Sceneggiatore

Ildikó Enyedi

Produttore

Inforg- M&M Film, Komplizen Film, Palosanto Films, Rai Cinema, WDR/Arte, Arte France Cinéma

Durata

2h 49min

Offerte
Data di uscita

14/04/2022

Siamo negli anni ’20 del ‘900 e il capitano Jakob Störr (Gijs Naber) incomincia ad avere quello che viene chiamato il “male del marinaio” dovuto alle lunghe permanenze in mare. Sotto consiglio del suo cuoco decide quindi di sposarsi. Anzi, decide che sposerà la prima donna che varcherà la porta del caffè di Parigi dove si trova con un suo amico. La scelta ricade quindi su una giovane ed enigmatica donna francese, Lizzy (Léa Seydoux) che incredibilmente accetta la proposta. Così ha inizio Storia di mia moglie, film tratto dall’omonimo romanzo di Milán Füst che uscirà in sala il 14 aprile. Il film, inoltre, è stato presentato in concorso al 74° Festival di Cannes.

La vita da marinaio

In Storia di mia moglie, come lo stesso titolo ci suggerisce, i protagonisti sono due: Jakob che si fa anche narratore della storia, e Lizzy, sua moglie. Il racconto, infatti, parte proprio dal capitano che inizia a soffrire la vita del marinaio, sempre lontano dalla terraferma, senza affetti veri da cui ritornare. Per questo un bel giorno decide che sposarsi potrebbe essere la soluzione ai suoi problemi, e per scegliere la sua futura moglie decide di affidarsi al caso: colei che varcherà per prima la porta sarà la prescelta. In questo caso la scelta ricade quindi su Lizzy.

 

Storia di mia moglie
Jakob Störr (Gijs Naber) in una scena del film

 

Nonostante la stramba richiesta, Lizzy non sembra scomporsi molto e, anzi, finisce per acconsentire. I due si sposano ma dopo la prima notte di nozze Jakob deve già rimbarcarsi. Da lì inizia la loro storia coniugale condizionata inevitabilmente dalla vita che Jakob conduce in quanto capitano: mesi senza vedersi in cui rimangono punti interrogativi sulle attività dell’altro. E ogni volta che Jakob ritorna qualcosa cambia nel loro rapporto intervallando momenti di passione a indifferenza e motivi di disaccordo.

 

 

Un equilibrio precario

Il rapporto tra i due quindi cambia costantemente e inevitabilmente. Non solo, ma noi di questo cambiamento osserviamo solo quello che vede Jakob. Non sappiamo che cosa Lizzy faccia mentre lui non c’è, e i sospetti e i dubbi non fanno che aumentare. Anche perché parte di quello che apprende Jakob ci viene volontariamente nascosto, instillandoci ancora di più la curiosità su ciò che Lizzy effettivamente faccia quando il marito non è in città.  La storia della moglie di Jacob, quindi, in realtà resta perlopiù circondata da un alone di mistero che ci fa solo intravedere la vera vita di Lizzy nella sua completezza.

 

 

Storia di mia moglie
Lizzy (Léa Seydoux) e Jakob (Gijs Naber) mentre ballano durante una scena del film

 

Questo non sapere, però, non fa che logorare internamente il capitano che vorrebbe quasi liberarsi di quell’onestà che lo contraddistingue. Da qui i climax di passione tra i due alternati a raptus di gelosia ed esasperazione, in un’altalena di forti emozioni che costringono lo spettatore a seguire tutte le vicende (per ben tre ore) per cercare di intuire cosa rimarrà di questo rapporto così incostante.

 

 

 

Giudizi morali

Storia di mia moglie è un film che porta lo spettatore ad osservare con occhio critico la vita dei due coniugi, cercando di capire chi è dalla parte della ragione e chi del torto. Abbiamo già detto che il racconto è narrato dal punto di vista di Jakob e quindi in parte questo influenza la nostra percezione dei fatti; tuttavia alcuni eccessi non vengono perdonati neppure a lui e alla fine l’unico vero giudizio definitivo viene dato nei confronti del rapporto di coppia in sé piuttosto che dei personaggi singoli.

 

Storia di mia moglie
Lizzy (Léa Seydoux) e Jakob (Gijs Naber) nello studio di lui durante una scena del film

 

Una coppia nata per caso e senza conoscersi alla fine viene penalizzata proprio dalla mancanza di sapere e da quella fiducia che non si riesce mai davvero a instaurare. Lo spettatore segue questa lunga vicenda quasi con esasperazione, ma il finale appare un po’ sottotono rispetto al resto del film.

 

COMMENTO FINALE

Storia di mia moglie racconta una storia che sa coinvolgere. Nonostante ciò a tratti la lunghezza del film si fa sentire rendendo la visione un po’ pesante. Ad alleggerire il tutto ci pensano i dialoghi, spesso significativi e pregnanti, che vengono messi in bocca a dei personaggi ben costruiti, nonostante l’assenza di varie informazioni circa la loro vita. Nel complesso, Storia di mia moglie è un bel film, velato da mistero e passione.

Recensione di: Francesca Capone.

 

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6.5

Okay

Trivia

  • Storia coinvolgente
  • Bei dialoghi
  • Cast convincente

Goofs

  • Lunghezza del film un po' eccessiva
  • A tratti un po' pesante
  • Finale non all'altezza del resto del film