
Spongebob: Amici in fuga
Regista
Tim Hill
Genere
Animazione , Commedia
Cast
Tom Kenny, Bill Fagerbakke, Keanu Reeves, Danny Trejo
Sceneggiatore
Tim Hill
Produttore
Paul Tibbitt, Mary Parent
Durata
83 min
Offerte
Data di uscita
5 novembre 2020
L’ultimo lungometraggio dedicato a Spongebob e amici tenta di prolungare (e replicare) il successo dei due film e della serie. Ci sarà riuscito?
Spongebob – Idee in fuga
Dopo l’allontanamento del creatore originario Stephen Hillenburg (1961-2018) nel 2004, la struttura comica di Spongebob ha visto cambiare più volte la sua ossatura (perdonate l’ossimoro). Dall’intelligente equilibrio tra comicità demenziale e stile slapstick, si è passati a una pericolosa estremizzazione di quest’ultimo aspetto, compromettendo l’originalità e l’integrità di eventi e personaggi principali.
A differenza della serie animata, i film sono sempre riusciti a godere di quell’aura originale e demenziale che ha contornato le prime tre stagioni originali, complice la fortunata supervisione di Hillenburg in entrambi i film.
Quest’ultimo film diretto da Tim Hill sembrerebbe fare affidamento più sul cast umano piuttosto che sulla sostanza. Keanu Reeves (la guida mistica), Danny Trejo e un cameo musicale (vi risparmio spoiler) sono forse gli unici momenti in cui potreste sganasciarvi dalle risate. Il resto della pellicola è un riproponimento costante di situazioni già viste sotto vesti più o meno simili. L’evento catalizzatore della storia (la sparizione della lumaca Gary) è stata infatti proposta anche nella serie animata, seppur con dinamiche diverse.
Il film, come suggerisce anche la fisionomia dell’amata spugna, sembrerebbe ormai offrire più buchi che spunti per un’avventura degna dell’universo narrativo ideato da Hillenburg.
Muoversi all’interno del mare CGI
Per quanto il film tradisca la sua storica estetica animata, la grafica in CGI stilizzata adottata per la prima volta è ottima. Coadiuvata da diversi sfondi animati bidimensionali che compenetrano efficacemente con il lavoro svolto dal computer, il nuovo aspetto visivo modella efficacemente i personaggi e i loro movimenti all’interno degli eventi.
Un tradimento visivo che vorrebbe svecchiare l’impostazione originaria, ma che fa comunque affidamento, a causa della sua struttura, a un target composto principalmente da bambini, dimenticando i vecchi fan (adolescenti, ma anche adulti).
Incongruenze volute?
Non è la prima volta che accade in un franchise, ma la domanda rimane la medesima: “ma i vecchi episodi vengono revisionati?”. Questa domanda sorge a seguito di alcune dichiarazioni di personaggi chiave che entrano in contrasto con ciò che è stato raccontato nella serie animata. Un esempio? La scoiattola Sandy racconterà il suo primo incontro con la spugna gialla al Campo Corallo, presumibilmente nell’età compresa tra i 7-10 anni. Ma il primo e vero incontro tra le due creature risale invece al terzo mini-episodio del primo episodio della prima stagione animata, dopo una lotta che vedeva coinvolte Sandy e un’ostrica gigante che l’aveva intrappolata. (potete vedere la clip cliccando qui).
Dimenticanza involontaria o voluta? Non si sa. Indipendentemente dalla risposta, questa deformità narrativa indica una noncuranza nell’aspetto progettuale, che rischia di minare la credibilità della pellicola.
Commento finale:
Il film di Tim Hill è un pigro ma non disastroso tentativo di riproporre l’iconicità di uno degli universi narrativi animati più amati di sempre. Il risultato finale potrebbe essere paragonato a un discreto piatto di fritto misto accompagnato però da un calice di vino rosso. Nulla di terribile, certo, ma nemmeno il massimo a cui si poteva aspirare.
Recensione di: Alessandro Vitale Lollo

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Pro
- Animazione al TOP
- L'intera sequenza del Saloon
- Cast umano stellare
Contro
- Il film non offre novità comiche e narrative degne di nota
- Svolgimento estremamente lineare degli eventi