7/10

Snowpiercer

Regista

Bong Joon-ho

Cast

Chris Evans, John Hurt, Jamie Bell, Tilda Swinton, Ed Harris, Kang-ho Song

Sceneggiatore

Bong Joon-ho, Kelly Masterson

Produttore

Tae-sung Jeong, Wonjo Jeong

Durata

126 min.

Offerte
Data di uscita

27/2/2014

Anno 2014, a causa del riscaldamento globale alcuni scienziati sviluppano un gas, denominato CW-7, con lo scopo di migliorare la situazione climatica. Le cose non vanno come previsto e il mondo si ritrova ad affrontare il problema inverso, ovvero una glaciazione che distrugge gran parte di flora, fauna e genere umano. Passano diciassette anni e i pochi umani superstiti vivono a bordo di un treno supertecnologico, diviso in classi sociali, che viaggia perennemente intorno al mondo grazie a una linea ferroviaria costruita anni prima dalle industrie Wilford. La storia si focalizza su un uomo appartenente alla coda del treno di nome Curtis e il suo gruppo di compagni, tra cui l'anziano Gilliam e l'amico Edgar, che cercano di organizzare una rivolta sociale con l'obiettivo di arrivare alla locomotiva del treno, prendere il comando e rovesciare il Sistema imposto dal Signor Wilford. Nel corso del film Curtis verrà a conoscenza di alcuni fatti sconvolgenti che mineranno le sue certezze fino a raggiungere l'apice con un finale che ha dell'incredibile!

Snowpiercer. Il treno come metafora della società.

“Snowpiercer” film del 2014 diretto da Bong Joon-ho, regista e sceneggiatore sudcoreano famoso per aver diretto “Memories of Murder”, “The Host” e “Madre”. Il film è tratto dal fumetto francese “Le Transperceneige” del 1982 di Jacques Lob e Benjamin Legrand.

Cinismo ad alta velocità!

Bong Joon-ho riesce a rappresentare la società contemporanea avvalendosi della metafora del treno. Lo Snowpiercer è infatti composto da: coda (gli emarginati), centro (la classe media) e testa (la classe agiata). Con una regia spregiudicata e cruda il regista riesce a mostrare una violenza e un realismo palpabili, dagli abusi di potere delle autorità all’odio represso covato dai passeggeri della coda del treno, stufi di umiliazioni e prevaricazioni. La violenza, il cinismo e le sensazioni di disagio vengono esaltate dalla fotografia di Kyung-Pyo Hong che punta su colori prettamente freddi che si mescolano perfettamente con i toni e le scenografie inquietanti di Ondrej Nekvasil. Il regista cura anche  la sceneggiatura insieme a Kelly Masterson, una sceneggiatura fatta di dialoghi brillanti che riescono a fornire,in maniera chiara e concisa, tutti gli elementi utili allo spettatore, che bene si intersecano con il ritmo narrativo, un crescendo unico di tensione, fino a raggiungere l’apice in uno dei finali più belli mai visti nel panorama fantascientifico.

Generazioni a confronto…

Curtis, Chris Evans, è un personaggio complesso, dal passato tragico. E’ un uomo ben voluto dai compagni e per questo riconosciuto come nuovo leader della rivolta imminente. Curtis è un semplice uomo su cui gravano sensi di colpa, provenienti da un oscuro passato, e  responsabilità verso la sua gente, stufa delle ingiustizie subite. Chris Evans, con la sua interpretazione, riesce a infondere quel senso di complessità che rende ancora più stratificato il personaggio, a cui ci si affeziona fin da subito. Il nostro eroe viene affiancato da due personaggi emblematici: Gilliam, interpretato da un John Hurt in stato di grazia, mentore di Curtis, anziano e saggio. Su Gilliam ci vengono fornite poche informazioni ma quello che si scoprirà in seguito sul suo conto è davvero sconvolgente! L’altro personaggio è Edgar, Jamie Bell, diciassettenne nato sul treno, rappresentante di quella nuova generazione destinata a un futuro tenebroso. Edgar ammira molto Curtis e lo seguirebbe in capo al mondo, vede in lui quella figura paterna che non ha mai avuto.

Un villain degno di questo nome!

Grande merito anche al “villain”, il Signor Wilford (Ed Harris), inventore del treno e capo del Sistema da lui edificato. Un Sistema che innalza pochi eletti a discapito di altri, un limbo fatto di menzogne e violenza. E’ vita quella che c’è a bordo dello Snowpiercer o è l’ennesimo tentativo dell’uomo di aggrapparsi all’istinto di sopravvivenza? Il Signor Wilford, nonostante i privilegi, non è un uomo libero, è vittima della sua stessa invenzione, non a caso il discorso, bellissimo, che avviene tra lui e Curtis mette in evidenza tutti i limiti del genere umano. Curtis e Wilford, due facce della stessa medaglia, due personaggi stratificati e ben caratterizzati che, nel corso della pellicola, avranno modo di dibattere sulla questione umana e sulle responsabilità che ne derivano.

 

Commento finale:

“Snowpiercer” è un grandissimo film di fantascienza che riesce a unire in maniera omogenea tutti gli elementi che rendono grandioso e appassionante questo genere. Un film che tiene incollato alla sedia lo spettatore grazie ai continui colpi di scena. Da recuperare assolutamente, soprattutto in Blu-ray per poter godere appieno di tutte le scelte stilistiche adottate da Bong Joon-ho e staff.

Recensione di: Giuseppe Fazio.

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9

Fantastico

Trivia

  • Ottima regia e sceneggiatura
  • Perfetta caratterizzazione dei personaggi
  • Magistrale interpretazione degli attori
  • tematiche affrontate davvero interessanti
  • Scenografie spettacolari
  • Ritmo narrativo incalzante e mai noioso

Goofs

  • Nulla da segnalare