
Ron: Un Amico Fuori Programma
Regista
Sarah Smith, Jean-Philippe Vine
Genere
Animazione , Avventura , Fantascienza
Cast
Jack Dylan Grazer, Zach Galifianakis, Ed Helms
Sceneggiatore
Peter Baynham, Sarah Smith
Produttore
20th Century Studios
Durata
106 min.
Offerte
Data di uscita
21/10/2021
È da oggi nelle sale italiane “Ron – Un Amico Fuori Programma“, film d’animazione targato 20th Century Studios e Locksmith Animation, che racconta l’amicizia nel mondo della tecnologia sempre più imperante al giorno d’oggi.
“Ron: Un Amico Fuori Programma” è stato presentato nella sezione parallela della Festa del Cinema di Roma, Alice Nella Città. Eesce oggi, 21 Ottobre, nelle sale italiane.
Il legame tra “I Mitchell contro le Macchine” e “Ron: Un Amico Fuori Programma“
Uno dei migliori film del 2021 cinematografico, “I Mitchell contro le Macchine“, ha già ampiamente dimostrato come l’animazione possa essere un abile strumento per poter veicolare o reinterpretare istanze sociali in un periodo nel quale la tecnologia diventa sempre più pervasiva. Ma anche uno strumento per poter finalmente raccontare la generazione dei nativi digitali e giostrarsi tra narrazione e momenti comici mediante i linguaggi della contemporaneaità. Persino con l’ausilio dei meme o dei poop-video.
Ne “I Mitchell contro le Macchine“, era la famiglia a cercare una collocazione nella società contemporanea, il suo senso d’esistere agguantato ristabilendo il rapporto tra genitori e figli salvando il mondo da un’apocalisse robotica. In “Ron – Un Amico Fuori Programma“, è l’amicizia che ricerca il suo spazio ed il suo senso nell’epoca della connessione digitale. Meno efficace e, soprattutto, meno vulcanico dal punto di vista formale rispetto al film targato Sony Pictures Animation, ma comunque di accattivante riflessione ed oltretutto simpatico e divertente per tutta la sua durata.
L’Amicizia nell’Era della Connessione Digitale
Diretto da Sarah Smith (anche co-sceneggiatrice assieme Peter Baynham, ed i due avevano collaborato alla sceneggiatura di “Il figlio di Babbo Natale“) e dal veterano della Pixar, Jean-Philippe Vine, “Ron: Un Amico Fuori Programma” è la storia di un impacciato studente delle medie di nome Barney che ha difficoltà a relazionarsi con i suoi coetanei. Anche perché Barney è l’unico a non avere un B-bot a scuola, oltre ai vari problemi in famiglia, dalla morte della madre al padre povero in canna, che accentuano l’animo introverso del ragazzi. Il B-bot è un robottino che segue ovunque il suo proprietario e programmato per essere il migliore amico di ogni bambino.
La situazione cambia quando Barney finalmente riesce ad avere un B-bot tutto per sé. Salvo poi scoprire che questo simpatico robottino si esprime palesando evidenti glitch ed altri problemi di software. In un mondo di robottini perfetti, Ron, nome dato al robot da parte del ragazzino, è l’unico malfunzionante. Il parallelismo col ragazzino è palese. Il campionario raccontato è quello dell’amicizia e dell’accettazione del diverso, ordinaria amministrazione per un film indirizzato ad un pubblico di ragazzini. In aggiunta ci sono anche le classiche dinamiche dietro alla creazione dei B-bot, con il genio visionario che, consapevole dei propri errori, dà una mano all’eroe, e il cattivo, a cui interessano solo i soldi, che cerca di fermarli. Eppure è nell’imperfezione del B-bot protagonista, sconnesso dalla rete, il motore dell’intero film, perché questa fallacia rappresenta l’intera umanità.
Tecnologia ed Empatia
In un mondo dove l’algoritmo svolge un ruolo fondamentale e sceglie amicizie e legami a seconda degli interessi condivisi o meno di due bambini nei loro profili social, Ron non solo deve relazionarsi con il protagonista ma deve anche fare la conoscenza di altri amici per Barney. Non più secondo un algoritmo, la casualità data da codici binari, ma attraverso l’empatia umana. La fallacia che lo rende imperfetto e malfunzionante è in realtà un paradossale dono perché il robot si dimostra di essere più umano di tutti gli altri robot, ed anche di tanti umani. Più comprensivo di altri verso i legami umani.
Ron si affatica, ricerca e si conquista l’amicizia che intreccia con Barney. E così anche il ragazzo che inoltre trova maggiori contatti anche con gli altri. Ma “Ron: Un Amico Fuori Programma” non è mai un film passatista. Non nega l’importanza della tecnologia. Ma anzi la rilancia per una tendenza più umanista per la tecnologia. La formazione definitiva di mezzo di concreta condivisione ed interconnessione social, senza però separare le persone.
Commento Finale
“Ron: Un Amico Fuori Programma” è un apprezzabile film animato per un pubblico di tenera età, il rapporto tra due figure, considerate strane al resto del mondo, diventa un modo per ritrovare l’empatia umana nel mondo della tecnologia pervasiva, senza però rigettare la tecnologia ma anzi rilanciandola per incentivare i rapporti umani e non farli dipendere dalle scelte di un algoritmo.
Recensione di Ettore Dalla Zanna

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Trivia
- L'amicizia tra Barney ed il robottino Ron.
- L'empatia e l'amicizia raccontati nel mondo della connessione digitale.
- Ottimo il doppiaggio italiano, con Pasquale Petrolo in arte Lillo a doppiaggio del simpatico robot protagonista.
Goofs
- Un racconto convenzionale sull'amicizia e l'accettazione del diverso, nonostante il contesto ed alcune riflessioni inserite.
- Dal punto di vista tecnico non è nulla di esaltante, a parte il simpatico character deisgn dei B-bot.