Parigi Può Attendere
5,9/10

Parigi Può Attendere

Regista

Eleanor Coppola

Cast

Diane Lane, Alec Baldwin, Arnaud Viard, Cédric Monnet

Sceneggiatore

Eleanor Coppola

Produttore

A+E Studios, American Zoetrope, Corner Piece Capital

Durata

92 minuti

Offerte
Data di uscita

15 Giugno 2017

Anne decide di intraprendere un viaggio da Parigi a Cannes con il socio di suo marito. Un percorso che si trasforma inaspettatamente in un'avventura di due giorni durante la quale la donna riesce a riscoprire se stessa.

Parigi può attendere. Un viaggio d’amore attraverso i sapori della cucina francese.

Parigi può attendere
Anne (Diane Lane), americana, è sposata con un produttore hollywoodiano (Alec Baldwin). Il loro matrimonio non funziona ora che la passione si è spenta. Lui non la considera, sempre troppo impegnato dietro i suoi affari. Durante un viaggio di lavoro in Francia i due si separano, con la promessa di rivedersi a Parigi qualche giorno dopo. Jacques (Arnaud Viard), un collega del marito, si offre di darle un passaggio e lei accetta. È del tutto ignara che il viaggio si trasformerà in un’avventura.

Un film sulla Francia

Parigi può attendere” parla di un amore che sboccia all’incontro di due culture differenti.
Anne è una ricca americana attratta dalla bellezza, nei suoi dettagli più nascosti, che ama immortalare con la sua macchina fotografica.
Jacques invece incarna perfettamente il francese tipo. Buongustaio, affascinante (ma non bello) e di grande cultura. Vive la vita in ogni suo attimo, cercando di trarre godimento da ogni direzione. Ama la cucina, il buon vino e l’arte. Vive per appagare i suoi cinque sensi.

Parigi può attendere

Non c’è spazio per i problemi personali in una vita passata ad assaporare il godimento.
Anne imparerà molto da questo, immergendosi in un mondo per lei completamente nuovo. Un mondo fatto di ristoranti, di musei e storia francesi. Alla fine Anne si innamorerà del suo accompagnatore.
Ma è affascinata da Jacques o dalla Francia stessa?
Difficile dirlo, perché Jacques è la Francia. È i suoi sapori, i suoi colori, i suoi odori. Mostra la sua terra con orgoglio. Con una spontaneità che non esaspera mai.
Il viaggio diventa un’avventura attraverso i sapori. Il cibo è ciò che meglio rappresenta la Francia. Tutto diventa commestibile e appagante, tutto prende una forma nuova.

Ad un certo punto Anne sembra quasi esasperata dal tergiversare di Jacques e gli chiede quando pensano di arrivare.
Paris can wait“, risponde. Parigi può attendere. Le responsabilità possono attendere. La vita non è fatta solo di lavoro e doveri, bisogna goderla in tutte le forme.

Un viaggio attraverso i sensi…

I sensi sono i veri protagonisti. Eccoli descritti nel dettaglio.

Gusto.

Il cibo francese è noto in tutto il mondo e “Parigi può attendere” ci gioca, mostrandolo in tutte le sue forme. I due protagonisti si fermano in un’infinità di ristoranti, assaggiando una molteplicità di pietanze. Tutto va provato, tutto va goduto.

Parigi può attendere

Olfatto.

Senza odori un piatto non avrebbe lo stesso sapore. Nella cucina olfatto e gusto sono strettamente legati. Qui non basta il profumo dei vini e degli ingredienti. Anche l’essenza della più semplice erba di campo può incorniciare un perfetto piatto Gourmet.

Vista.

Anne ama i dettagli che riesce ad immortalare nelle sue fotografie. La vista è il senso che più la caratterizza, esaltato dalla sua naturale curiosità nell’arte. Lungo il suo viaggio esplorerà musei, luoghi storici e chiese. La soggettiva è l’inquadratura perfetta con cui Eleanor Coppola ci lascia sbirciare meglio il punto di vista della protagonista.

Parigi può attendere

Tatto.

Anne e Jacques non possono ignorare ciò che li lega. Non riescono a trattenersi: devono toccarsi.
Nell’ultima scena consumeranno il loro amore. Cercandosi, ritrovandosi, sfiorandosi ed in fine scoprendosi. Il tatto commemora la loro unione.
Non c’è volgarità nelle loro azioni, si sfiorano con le anime mentre si abbracciano con i corpi. Si amano, semplicemente, senza che ci sia bisogno di appartenersi.
Anne è sposata, eppure nel pubblico non c’è rimprovero. Tutto scorre, l’intera storia è costruita esattamente per finire a quel punto. Non c’è trasgressione, c’è continuità.
Un po’ come quando Anne e Jacques visitano una mostra di tessuti e lei non riesce ad evitare di toccare uno degli oggetti esposti. Per le regole del museo è sbagliato, ma per la trama del film è solo il passo successivo. Anne scopre così come vivere la vita. Il suo non è egoismo, è curiosità di scoprire quel che c’è dopo.

Udito.

L’udito è il collegamento fra gli altri sensi, in una miscela perfettamente omogenea.

Vi lasciamo al commento finale…

Commento finale:

Parigi può attendere” è un film che descrive la Francia attraverso una storia d’amore. Una favola attraverso i sensi, la cucina e l’arte.
Un film che fa sognare, senza pretese, che consiglia come far diventare grandi le piccole gioie della vita.

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