
Marcel the shell
Regista
Dean Fleischer Camp
Genere
Animazione , Mockumentary
Cast
Dean Fleischer Camp
Sceneggiatore
Dean Fleischer Camp, Jenny Slate
Produttore
Elisabeth Holm, Andrew Goldman, Caroline Kaplan,Paul Mezey, Dean Fleischer Camp, Jenny Slate, Terry Leonard
Durata
90 min.
Offerte
Data di uscita
9 febbraio 2023
Viviamo nella cosiddetta Postmedialità, una condizione storica, tecnologica e sociale in cui media non costituiscono più delle entità distinguibili e situate in contesti sociali circoscritti, ma risultano “vaporizzati“, cioè capillari nello spazio-tempo (Eugeni, 2015). Questo ha permesso all’audiovisivo di creare narrazioni inedite frutto di uno sviluppo e di una pervasività della tecnica mai viste prima d’ora. In questa prospettiva si muovono film come Marcel the shell di A24, candidato all’Oscar come Miglior Film d’Animazione.
Animazione mockumentary
Il mockumentary diretto da Dean Fleischer Camp vede la sua realizzazione a distanza di poco più di un decennio dall’omonimo corto rilasciato a ottobre 2010 (qui per vederlo). Da lì a oggi, la messa in scena di determinate narrazioni ha subito una profonda metamorfosi. Per esempio, un progetto del genere poteva (forse) funzionare come formato breve nell’ambiente digitale, mentre oggi la sperimentazione sembra divenuta la parola d’ordine per l’industria. Vediamo infatti molti film giocare con la plasticità acquisita dalle concezioni di Vero/Falso. Infatti, Marcel the shell è un film dove setting (una casa reale) e i soggetti operanti al suo interno, tra cui il regista stesso, rinegoziano i loro rapporti mediante la post-produzione e, di conseguenza, la stop-motion coinvolgendo i movimenti e le voci del piccolo periostraco Marcel e di sua nonna.
Tutto questo, unito a uno stile semplice ma mai banale, ha costituito la chiave del successo di critica e pubblico.
Il grande messaggio di questo piccolo film
Come riportato nella sinossi, il perno centrale della storia è la ricerca di Marcel della sua famiglia scomparsa. Per fare ciò, grazie all’aiuto del suo amico regista, si servirà del linguaggio audio e video del web per diffondere la sua richiesta di aiuto. Ed è qui che il film veicola il suo messaggio di fondo. Dopo essere diventata una piccola star, infatti, Marcel si rende conto di come nell’era postmediale l’essere visualizzati non comporta necessariamente una corrispondenza diretta con la causa intrapresa. Infatti, alcune persone si approprieranno della sua causa mediante riprese di balletti o altre azioni per attirare a sé l’attenzione davanti gli esterni della sua abitazione “invasa”. Forse perché le ostriche monoculari del film riescono a guardare dritto al punto, a differenza di noi umani bioculari intenti a vedere sempre possibili estensioni dei nostri successi?
Il tema proposto mi ricorda molto di come certe tematiche legate, per esempio, all’aspetto sociale o ambientale vengano assorbite, fagocitate e rimodulate simbolicamente dai cosiddetti attivisti digitali impegnati a erigere una comunicazione egoriferita e controproducente per la causa intrapresa, anziché contribuire alla sua concretizzazione. Il focus sembra quindi essere la non diretta correlazione con le esigenze del reale, o di come il successo in rete comporti certi risvolti oscuri e indesiderati. Su quest’ultimo punto si consiglia la visione del recente Le Voci Sole (Marco Scotuzzi, Andrea Brusa, 2022) con protagonista Giovanni Storti e Alessandra Faiella.
Commento Finale
Marcel the Shell è in tutto e per tutto coerente con la marca stilistica di A24 (pensiamo all’occhio in stile Everything, Everywhere All at Once). Al di là del messaggio morale, questo film piccolo ma emotivamente grande è capace di riscaldare i cuori di chi lo vede. Come unica nota negativa si sottolinea un ritmo un po’ altalenante che stona con il tono leggero che la pellicola cerca di trasmettere.
Recensione a cura di: Alessandro Vitale Lollo.
Ringraziamo Lucky Red e Universal Pictures International Italy per la possibilità di visionare il film in anteprima. Per ulteriori articoli, visita la nostra homepage!
Saggio consultato: Eugeni Ruggero, La condizione postmediale, La Scuola, Brescia 2015

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Trivia
- Se siete amanti del genere non potete lasciarvelo sfuggire.
- Ottimo amalgama tra componenti reali e tecnica stop motion.
- Avrete il diabete per la tenerezza.
Goofs
- Per alcuni potrebbe risultare lento.
- Chi cerca qualcosa di particolarmente sofisticato a livello visivo potrebbe rimanere deluso.