
L’Unico e Insuperabile Ivan
Regista
Thea Sharrock
Genere
Avventura , Commedia , Drammatico , Women Directors
Cast
Bryan Cranston, Sam Rockwell, Angelina Jolie, Helen Mirren, Danny DeVito
Sceneggiatore
Mike White
Produttore
Allison Shearmur, Brigham Taylor, Angelina Jolie
Durata
95 min.
Offerte
Data di uscita
11/09/2020
Dalla sala al Disney+. L’Unico e Insuperabile Ivan è disponibile sulla piattaforma streaming dall’11 Settembre.
C’è una filiale dello sviluppo digitale che, negli ultimi anni, si sta affermando sempre in maniera preponderante nel mondo del cinema. In special modo, nella sempre più sofisticata ricerca del fotorealismo. MPC. Moving Picture Company. I live action di “Il Libro della Giungla” ed “Il Re Leone“, che piacciano o meno, sono i simboli di questa rivoluzione tecnologica. Le garanzie di un miracolo che, qualche anno fa, sembrava impossibile. Da questo punto di vista, “L’unico e insuperabile Ivan” è un ulteriore passo in avanti e meritorio di stare tra i due live action dei Classici Disney di riferimento. Soprattutto per il character design del gorilla protagonista e la sua interazione tanto con gli altri animali digitali fotorealistici quanto con gli attori in carne ed ossa.
Un compendio di anatomia, in fattezze e movimenti, ed espressività attoriali. Un lavoro sorprendente che, unito al cast di doppiatori, intensifica la capacità di relazionarsi ed empatizzare con gli animali del modesto circo del personaggio di Bryan Cranston, per dare voce ai loro pensieri ed ai loro desideri. Ma tutti questi elementi però difficilmente vengono valorizzati con efficacia.
L’Unico e Insuperabile Ivan: un’imprecisa fiaba disneyana
Infatti, nel tentativo di rielaborare il libro omonimo di Katherine Applegate in ottica disneyana, e di proporre una narrazione classica, per un pubblico giovanile, sulla ricerca di sé e il percorso verso la libertà, il film dimostra di essere molto impreciso e vittima della problematica produzione che ha portato ad un ricambio di regista con l’arrivo di Thea Sharrock e di continue riscritture (l’ultima quella di Mike White, uno dei registi che si sono avvicendati per dirigere il film). “L’unico e insuperabile Ivan” non è mai ben focalizzato su quello che vuole raccontare.
Comincia in una maniera simile a “Dumbo“, poi diventa un escape movie con una fuga dal centro commerciale di tutti gli animali del circo motivata da Ivan dopo la promessa fatta all’elefantessa Stella di portare via la piccola Ruby da quella prigione, per poi accantonare tutte le sottotrame imbastite fino a quel momento e diventare una sorta di racconto intimista in cui Ivan ricorda, come un sogno, quando era libero nella natura, condivide il desiderio di tornare nella natura, riflettendo questo desiderio con la pittura.
Con questa narrazione episodica, il film è sostanzialmente inconcludente. Con l’aggravante delle diverse tonalità con cui viene caratterizzato il film. Alcune gags comiche di gusto slapstick, alcune stereotipie, ed alcuni doppi sensi appaiono ridicoli e fuori luogo in un contesto dal forte stampo malinconico e quello sì, abbastanza riuscito nel far emergere le psicologie degli animali ma meno valido quando ci si deve focalizzare nell’interezza del film, disarmonico tra la commedia ed il dramma.
L’Unico e Insuperabile Ivan: un film capace comunque di emozionare
Ma grazie ad un messaggio ambientalista condivisibile, a situazioni come i ricordi di Ivan, la ricerca di una famiglia da parte del cane abbandonato Bob che risiede nella gabbia del gorilla, o le peculiarità dell’anziana elefantessa Stella, dell’innocente Ruby, della barboncina Snickers, della simpatica gallina Henrietta, del coniglio Murphy che entra in scena guidando un camion dei pompieri giocattolo perché si sente incapace di muoversi con le proprie zampe o del leone marino paranoico Frankie o della pappagallina Thelma, il film riesce, comunque, ad emozionare e commuovere, a ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore di chi lo vedrà, nonostante una regia imprecisa sulla direzione da prendere, nonostante uno script abbastanza farraginoso e superficiale e, a proposito di esseri umani, nonostante un Bryan Cranston a cui non basta il carisma per sorreggere sufficientemente un personaggio privo di alcun spessore come quello di Mack.
Commento Finale
“L’Unico e Insuperabile Ivan” è un dignitoso family movie. Sicuramente farraginoso e incerto nella regia e nella sceneggiatura ma, comunque, capace di emozionare e commuovere. Il lavoro sul fotorealismo degli animali digitali, in special modo il gorilla Ivan, è pregevole e degno di nota. Meritevole di una visione.
Recensione a cura di
Ettore Dalla Zanna

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Trivia
- Lo strepitoso lavoro di fotorealismo sugli animali digitali
- La caratterizzazione del gorilla Ivan
- Il contesto malinconico.
Goofs
- La messa in scena non riesce mai ad equilibrare la commedia ed il dramma
- Alcune gag comiche appaiono alquanto fuori luogo.
- Il film non ha una direzione ben precisa. Incomincia in un modo, finisce in un altro, risultando sostanzialmente inconcludente.
- Il personaggio di Bryan Cranston è privo di spessore