
Licorice Pizza
Regista
Paul Thomas Anderson
Genere
Coming of age
Cast
Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Bradley Cooper, Tom Waits
Sceneggiatore
Paul Thomas Anderson
Produttore
Durata
133 min
Offerte
Data di uscita
17 Marzo 2022
San Fernando Valley, California. 1973. La storia è una delle tante: un ragazzo incontra una ragazza e la invita a uscire con lui. Una storia d’amore quindi? Non proprio. Licorice Pizza, l’ultimo lavoro di Paul Thomas Anderson, di nuovo nelle sale dopo Il filo nascosto, racconta la crescita di due ragazzi alla ricerca della propria strada nel mondo, con un’unica certezza: il loro legame.
Più di una storia d’amore
La (non-)trama del film prende il via dal loro primo incontro, in occasione della foto per l’annuario nel liceo in cui studia il giovane Gary Valentine (Cooper Hoffman). Quindicenne, attore e proprietario di un’agenzia di pubbliche relazioni con sua madre come impiegata, Gary si dimostra da subito molto più maturo e spigliato rispetto ai suoi coetanei. Alana Kane (Alana Haim) ha invece dieci anni in più, lavora come assistente del fotografo scolastico e sta affrontando la cosiddetta quarter life crisis. Disorientata e perduta, sottoposta alle pressioni familiari e con un forte senso di inadeguatezza rispetto alle sorelle, accetta di accompagnare Gary a New York per uno spettacolo, dando il via all’evoluzione del loro rapporto.
Fin da subito, la loro storia non si sviluppa come la classica e tradizionale storia d’amore. Licorice Pizza è un film coming-of-age, un racconto di formazione dove i due crescono e si aiutano nel superare le prove dell’adolescenza e dei vent’anni. La differenza d’età, argomento molto discusso soprattutto in seno all’opinione pubblica americana, non sembra essere un grande ostacolo, dal momento che i due sono in un certo senso complementari. Dove manca lui, è presente lei. E viceversa.
Tra Boogie Nights e C’era una volta a Hollywood
In questa pellicola, Paul Thomas Anderson sembra volersi focalizzare particolarmente sui personaggi, ricordando uno dei suoi primi lavori, Boogie Nights. Il regista californiano dimostra ancora una volta tutto il suo talento, grazie a scelte registiche di forte impatto: per citarne una, basta pensare allo slow-motion mentre Gary corre tra le macchine in coda per fare benzina, con Life on Mars di David Bowie come colonna sonora del momento.
Il film presenta anche influenze del lavoro del suo amico e collega Quentin Tarantino, specialmente del suo C’era una volta a Hollywood. Paul Thomas Anderson ritrae la San Fernando Valley della sua adolescenza, le strade, i locali, le persone, allo stesso modo in cui Tarantino ha mostrato la Los Angeles di fine anni Sessanta. Licorice Pizza è infatti il nome di un noto negozio di vinili, al quale si è ispirato per la scelta del titolo. Il tono del film muta in continuazione, passando dal comico-grottesco al thriller, con una tensione narrativa in crescendo che accelera fortemente il ritmo del film.
Le prove attoriali
Il film segna il debutto sul grande schermo per entrambi i personaggi principali. Cooper Hoffman, figlio del compianto Philip Seymour, attore feticcio già presente in diversi film di Anderson (The Master, Magnolia) interpreta ottimamente il giovane Gary. Anche la protagonista femminile, Alana Haim, con la quale Paul Thomas Anderson intrattiene ottimi rapporti (ha girato alcuni videoclip per il gruppo musicale in cui suona insieme alle altre sorelle Haim), recita in maniera convincente, creando un’alchimia che risulta un ulteriore punto di forza del film.
Oltre a loro, danno prova della propria bravura anche due star già affermate come Sean Penn, nei panni di William Holden, e Bradley Cooper, che interpreta Jon Peters, eccentrico e irascibile compagno di Barbra Streisand.

Commento finale
Il film, nonostante tutto, lascia la sensazione che qualcosa sia rimasto incompiuto. Licorice Pizza ha diviso molto, in patria e all’estero. C’è chi si è lamentato della differenza di età tra i protagonisti, chi di alcune battute scomode e poco utili allo sviluppo della trama. Personalmente, comprendo che possano essere motivi di ostacolo al godimento del film, ma lo intaccano in maniera superficiale. L’impressione che rimane è quella di un film poco sviluppato, che si limita a seguire i protagonisti nei diversi momenti della loro vita ma senza mai approfondire pienamente le loro personalità, e anche il momento finale non esprime al meglio le potenzialità che aveva. C’è chi lo considera il peggior film di Paul Thomas Anderson. Ma bisogna dire che, anche se fosse il suo “peggior film”, rimarrebbe comunque un ottimo film, e forse più che a Licorice Pizza in sé, la “colpa” andrebbe attribuita alle aspettative altissime che si hanno per lui. Il prezzo da pagare quando si girano capolavori come Il Petroliere, o Magnolia, o un qualunque altro suo film.
Una recensione di Giacinto Francesco Alba

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Trivia
- La chimica tra i due attori protagonisti
- L'abilità registica di Paul Thomas Anderson
Goofs
- Una sensazione di incompiutezza