
Jungle Cruise
Regista
Jaume Collet-Serra
Cast
Dwayne Johnson, Emily Blunt, Edgar Ramírez
Sceneggiatore
Michael Green, Glenn Ficarra, John Requa
Produttore
John Davis, Beau Flynn, John Fox, Larry Franco, Dany Garcia
Durata
127 min
Offerte
Data di uscita
28 luglio 2021
Jungle Cruise: il nuovo film d’avventura della Disney
Credo di poter affermare con sicurezza che il periodo che più ha segnato il mio amore per il cinema sia stato quello della pre-adolescenza. Quel momento in cui si inizia ad essere più consapevoli di ciò che si guarda, in cui si ragiona di più e non ci si ferma unicamente ai cartoni animati o ai film prettamente per bambini. Tra le tante opere che hanno segnato quella fase della mia vita, uno dei più importante è stato di certo Jumanji. Classe 1995, film d’avventura per antonomasia. Quel tipo di opera perfetta per un ragazzino che inizia ad amare e a scoprire il cinema. Il tipo di film che vuole essere Jungle Cruise.
Lily (Emily Blunt) e suo fratello MacGregor (Jack Whitehall) partono in Amazzonia alla ricerca delle lacrime della luna, un albero mitico i cui petali tutte le malattie possono guarire e tutte le maledizioni possono spezzare. A guidarli in queste terre sperdute e pericolose è Frank (Dwayne Johnson), un capitano che si occupa di organizzare crociere per turisti, ma che in realtà è un esperto navigatore e conoscitore della giungla. Ambientazione tropicale, leggende antiche, animali particolari, tanta ironia di fondo: questi gli ingredienti di Jungle Cruise. Il risultato finale? Un’opera decisamente piacevole.
Una lunga crociera tra i pericoli dell’Amazzonia
Nonostante io non sia più nel target, nonostante i miei occhi abbiano visto tanti film di questo genere e ormai sia siano abituati un po’ a tutto, ho trovato Jungle Cruise un prodotto ben fatto. C’è il giusto mix di umorismo e avventura, i giusti colpi di scena, una trama lineare e pulita, un’ambientazione affascinante. Jaume Collet-Serra, un regista che ha firmato per lo più thriller, inserisce un’impronta dark alla pellicola che ben si abbina all’ambientazione amazzonica. Manca, invece, un ritmo trascinante: nonostante la densità di eventi e di scoperte, non si può certo dire che le due ore di durata della pellicola volino. Siamo anche ben lontani da poter definire Jungle Cruise un prodotto originale, visto il modo (al limite del vergognoso) a cui attinge a tanti film di avventura che lo hanno preceduto e, soprattutto, alla saga dei Pirati dei Caraibi. Ma siamo sempre in casa Disney, quindi non c’è da gridare al plagio, ma da notare la voglia (o necessità) di navigare in mari già conosciuti.
Qualche stereotipo in meno, qualche passo avanti in più
Se nella struttura e nello sviluppo Jungle Cruise è ben poco originale, risulta invece lodevole nella costruzione di personaggi più contemporanei e adeguati alle richieste del pubblico moderno. Basta protagoniste in pericolo, damsel in distress in attesa del proprio eroe. Lily è avventurosa, scaltra e padrona del proprio destino, ha bisogno di Frank nello stesso modo in cui lui ha bisogno di lei. Suo fratello, invece, è un modesto tentativo di inserimento di un personaggio lgbtq+, un tentativo portato a termine in un modo stereotipato e didascalico, ma comunque apprezzabile. A MacGregor è concessa addirittura una scena di coming out, che risulta, nel complesso, insieme tenera e artificiosa. In queste occasioni, però, si è più portati a chiudere un occhio sui lati negativi per concentrarsi sulle intenzioni e i messaggi. Parliamo pur sempre di un colosso come la Disney, che raggiunge i ragazzi di tutto il mondo e insegna loro tanto attraverso i loro film. Qualsiasi passo in avanti, seppur minimo, non può che essere gradito.
Storie d’amore meno credibili di un giaguaro in CGI
La cosa che funziona meno è, invece, l’alchimia tra Dwayne Johnson e Emily Blunt, perfetti ciascuno nei propri ruoli (lui ormai affezionato alla giungla e di una simpatia disarmante), ma abbastanza fuori luogo nelle interazioni che li vedono coinvolti come coppia. Era anche francamente inutile intraprendere una storia d’amore tra i due, che possono trovarsi simpatici e andare molto d’accordo, ma la cui attrazione si sviluppa in maniera frettolosa e su basi poco solide. È anche abbastanza scontato che il film non sia che il primo di una saga e che quindi ci sarebbe stato il tempo per far crescere il sentimento tra i due in maniera molto più naturale. Ma si sa, in opere del genere l’infatuazione fulminea e insensata non può mai mancare.
La cosa che, invece, potrebbe più risultare più fastidiosa ai più è la CGI non perfetta della pellicola. Oltre ai consueti problemi con gli animali plasticosi, anche le “creature” fantastiche che popolano l’Amazzonia non sono propriamente ai livelli a cui siamo abituati. Tant’è che vige molto spesso la regola di tenerle nella penombra e un po’ fuori fuoco, per dissimulare una resa non perfetta. A mio parere, però, si può considerare ciò un particolare del tutto perdonabile. Trattandosi di una pellicola per ragazzi e di un universo magico e ben poco realistico, non trovo che gli effetti speciali debbano essere tremendamente verosimili. Non dimentichiamoci che si tratta di un’opera che va vista con gli occhi di un bambino. E io ricordo perfettamente quanto trovassi spaventoso e ben riuscito il pupazzone imbarazzante che è il leone in Jumanji.
Commento finale
Jungle Cruise è esattamente il prodotto che ci aspettiamo che sia. Fa quello che deve fare ed è godibile per qualsiasi fascia di età. Certo, se dovessi paragonarlo a pellicole come Jumanji, I Gonnies, Hook o, senza andare troppo indietro, anche al primo della saga dei Pirati dei Caraibi, Jungle Cruise non reggerebbe il confronto. Ma, chissà, forse è solo perché quest’ultima l’ho vista con gli occhi da adulta e le prime citate no. Non posso che rinviare il mio giudizio finale al momento in cui inventeranno la macchina del tempo e potrò far vedere alla mia me stessa del passato questo film, per avere così, un parere assolutamente non di parte e probabilmente anche più intelligente di questo.
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Recensione di: Matilde Tramacere.

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Trivia
- Il giusto mix di avventura e ironia.
- Classico nella struttura, contemporaneo in molte scelte.
- Ambientazione affascinante.
Goofs
- CGI che potrebbe dare fastidio a qualcuno.
- Non propriamente un ritmo incalzante.
- Un mix poco originale di tante vecchie pellicole.