
Il serpente verde
Regista
Amp Wong
Genere
Animazione , Azione , Drammatico , Fantasy
Cast
Xiaoxi Tang (voce), Zhang Fuzheng (voce)
Sceneggiatore
Damao
Produttore
Cui Di
Durata
2h 11min
Offerte
Data di uscita
1 Dicembre 2021 (Italia)
Il serpente verde: sequel inedito
Dal 1 Dicembre 2021 Netflix ha distribuito un nuovissimo film d’animazione. Il serpente verde, di produzione cinese, è scritto da Damao e diretto da Amp Wong. Inedito in Italia, ora è disponibile in lingua originale o doppiato in inglese, con sottotitoli in italiano. Incuriosita dal trailer ufficiale mi sono subito avvicinata a questo lungo film – dura ben 2 ore – realizzato con una splendida computer animation, non senza qualche iniziale perplessità.
Netflix nasconde qualcosa di molto importante: si tratta di un sequel. Il titolo completo in inglese, infatti, è White Snake 2: The Tribulation of the Green Snake. Quindi da qualche parte esisterà anche un primo White Snake?
Proprio così. Nel 2019 Amp Wong e Zhao Ji dirigono White Snake: The Origin, primo step fondamentale per poter comprendere al meglio ciò che Il serpente verde vuole narrare. Purtroppo nessuna piattaforma streaming a pagamento dispone di questo primo e importantissimo capitolo.
Esso è legato alla tradizione cinese ed è tratto dalla Leggenda del Serpente Bianco. La protagonista, Blanca, è un demone-serpente che ha il dono dell’immortalità, proprio come sua sorella Verta. Dopo aver perso la memoria, Blanca si ritrova a vivere una lunga avventura insieme a Ah Xuan, un goffo cacciatore di serpenti, mentre a Verta viene ordinato di cercare la sorella.

Blanca e Xuan saranno coinvolti nella battaglia tra esseri umani e demoni, una lotta dunque tra le loro stesse stirpi. Nel frattempo, come ci si può aspettare, nascerà una profonda storia d’amore.
Alcuni elementi di White Snake sono essenziali, tra cui l’immortalità delle due sorelle, la convivenza – seppur non pacifica – di esseri umani e demoni e un oggetto magico, un fermaglio per capelli, dotato di poteri strabilianti. Queste sono alcune delle importanti premesse per poter intraprendere la visione di Il serpente verde senza cadere nello spaesamento.
Tra fantasy e steampunk
Il film comincia con le due sorelle, Blanca e Verta, alle prese con una dura lotta contro Fahai, monaco dotato di poteri magici. Blanca viene rapita da quest’ultimo e Verta, intenzionata a ritrovare ancora una volta sua sorella, si ritrova in una realtà distopica chiamata Asuraville. Un mondo senza tempo che intrappola coloro che sono dominati da un’ossessione e che cercano una persona cara. Qui Verta incontra un uomo misterioso che non ha ricordi del proprio passato. Tra numerosi combattimenti contro demoni di ogni tipo, i due devono trovare un modo per tornare a casa.
Rispetto al film del 2019, Il serpente verde perde il carattere più leggero e romantico, favorendo la pura azione. Pur assistendo ad alcuni momenti forti ed emozionanti, la narrazione punta molto più sulle lotte e sui combattimenti. I personaggi e lo stesso spettatore non sono più avvolti da un’atmosfera magica, leggiadra e fortemente legata alla natura: al puro fantasy orientale si sostituisce una realtà steampunk, dominata dalle macchine.

È un aspetto che caratterizza particolarmente questa nuova avventura a cominciare dai nuovi personaggi, tra cui Simon, leader di una banda che in un primo momento accoglie Verta con sé. Di conseguenza anche le tonalità cambiano; i colori si fanno scuri, simboleggiando chiaramente quel senso di chiusura e di angustia che i protagonisti provano nel vagare intrappolati in una sorta di limbo senza tempo. Il carattere fantasy, tuttavia, non si perde del tutto. Incantesimi e maledizioni sono elementi indistruttibili, come anche la presenza di creature magiche/mostruose tipiche della tradizione cinese.
Tanta azione, forse troppa
Ho già accennato che Il serpente verde è ricco di azione e di combattimenti. Una lotta segue l’altra con pochissimi momenti di pace, penalizzando chiaramente la narrazione. L’intreccio in sé, in effetti, non è particolarmente elaborato, fatta eccezione per pochi notevoli plot twist. L’opera di Amp Wong, probabilmente, non durerebbe 2 ore se non fosse così piena di scene d’azione. Qui la computer animation gioca un ruolo fondamentale.
Anche in White Snake possiamo assistere ad un lavoro eccellente; tuttavia, all’interno di un romance sulla scia dei classici Disney, questa estrema accuratezza rischia di essere poco funzionale, per quanto sia appagante a livello estetico. In Il serpente verde questo tipo di animazione, insieme a tutti i suoi giochi colori e di immagini, calza davvero a pennello. I combattimenti sembrano avvalersi di tipiche tecniche videoludiche, creando l‘illusione di star partecipando attivamente.

L’attenzione per la trama si riduce, dando luogo ad alcune lacune, o meglio ad alcuni punti interrogativi su piccole situazioni che avrebbero potuto essere elaborate meglio. Ciononostante, la storia non è affatto banale ed è sicuramente più originale di quella del film precedente. I colpi di scena non sono tanti ma sono molto forti. Uno di questi, però, credo non sia pienamente riuscito a livello di suspense, tuttavia riesce comunque ad emozionare e commuovere lo spettatore.
Commento finale
Il serpente verde non può essere visto senza prima contestualizzare situazioni e personaggi con la visione di White Snake: The Origin (2019). La differenza tra i due film d’animazione si avverte facilmente, l’opera del 2021 predilige l’azione all’intreccio che, tutto sommato, nella sua particolarità rischia di non porre la giusta attenzione su elementi che avrebbero potuto invece essere più chiari. Ciononostante, il nuovo film di Amp Wong gode di un fortissimo impatto visivo che lo rende un prodotto piacevole e godibile.
Recensione a cura di Livia Soreca.
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Trivia
- Computer animation estremamente elaborata
Goofs
- Il tempo per l'azione toglie spazio all'intreccio, rendendolo approssimativo