
I CARE A LOT
Regista
J. Blakeson
Cast
Rosamund Pike, Peter Dinklage, Eiza González
Sceneggiatore
J. Blakeson
Produttore
Black Bear Pictures, Crimple Beck
Durata
1h58min
Offerte
Data di uscita
19/02/2021 (Italy)
Una storia sui leoni
I care a lot comincia con la voice over di Marla Grayson, la nostra protagonista, che ci espone la sua visione della vita; essenzialmente opera una classica divisione tra prede e predatori, tra agnelli e leoni, per giustificare il fatto che nella vita sia necessario truffare per avere successo. Marla è una donna astuta e determinata, disposta a tutto per arrivare al successo; anche a truffare dei poveri anziani rinchiudendoli in struttura apposite e isolandoli dalla propria famiglia. Il tutto con la scusa che sia sua ferma convinzione e dovere l’assicurare il meglio a chi non è più in grado di provvedere a se stesso.

Con la maschera di “una persona che ci tiene” (da qui il titolo del film, I care a lot) Marla ha iniziato così il suo giro di affari, aiutata dalla sua compagna Fran (Eiza González) e da medici che ingigantiscono i sintomi dei propri pazienti per affidarli alla tutela della Grayson. Proprio così le viene affidata Jennifer Peterson, apparentemente senza parenti in vita che possano creare problemi di sorta. In realtà quella che sembra un’innocua vecchietta, si rivelerà molto più pericolosa del previsto. I suoi misteriosi contatti con delle persone particolarmente potenti e pericolose daranno non poco filo da torcere a Marla, che dovrà provare di essere un leone e non una preda. Una lotta tra leoni insomma, intenti a cacciare le loro prede con tutte le armi possibili.
Strano connubio
Abbiamo detto che I care a lot si presenta come un mix tra thriller e commedia; passa, infatti, dai toni più leggeri a situazioni tra la vita e la morte. Parte tutto come un gioco, una sfida spietata ma non (almeno fisicamente) pericolosa per poi ribaltarsi completamente. Se teoricamente questo cambio improvviso di tono dovrebbe incrementare la curiosità dello spettatore, in realtà tende ad estraniarlo. Forse perché i due generi non riescono a combinarsi armonicamente facendo saltare il coinvolgimento di chi sta seguendo il film.

Inoltre la centralità del personaggio di Marla e del suo antagonista misterioso (interpretato da Peter Dinklage) finisce per relegare a semplici figure di sfondo anche quei personaggi che avrebbero avuto bisogno di un maggior spessore. Tanto che si ha l’impressione che Fran, la fidanzata di Marla, sia lì solo per un tocco di politically correct mal riuscito.
Sono proprio questo genere di squilibri che impediscono di apprezzare un film altrimenti interessante.
Amare verità
La storia che ci racconta I care a lot è sicuramente quella di una situazione atipica, ma quello che davvero colpisce è il suo basarsi su delle effettive verità. Situazioni in cui ad essere truffati e raggirati sono le persone più deboli non sono certo fantascientifiche ai giorni nostri. E se anche può sembrare che la storia sia solo sui truffatori, sui “leoni”, in realtà traspare e poi irrompe prepotentemente anche l’ingiustizia subita dagli “agnelli”.

Se quindi a muovere tutta l’azione del film è questa lotta per sopravvivere tra criminali di differente genere, le persone comuni che si comportano prevalentemente nel modo giusto non vengono dimenticate. Se per un attimo ci sembrano secondarie, ci viene improvvisamente ricordato come si tratti di persone ingiustamente costrette ad una vita di solitudine e tristezza.
Commento finale
I care a lot è un film riuscito per metà. Non è un brutto film, lo si segue senza troppe difficoltà, ma si percepisce che qualcosa stona. Seppur la storia nel complesso funzioni, nel mezzo ci sono molte situazioni mal strutturate che finiscono per pesare nel giudizio complessivo. Nonostante ciò, si apprezza il motivo di fondo, questa lotta tra leoni e agnelli e tra leoni e leoni legata ad una visione della vita per cui sembra inevitabile e necessario essere spietati e in ultimo indifferenti verso chi non fa parte della tua vita. Niente di troppo originale, ma che può funzionare e avrebbe potuto funzionare ancor meglio se gestito più coerentemente.
Recensione di: Francesca Capone.
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Pro
- Tema interessante
- Film nel complesso godibile
- Un buon finale
Contro
- Mix di generi mal bilanciato
- Struttura traballante
- Personaggi secondari trattati troppo superficialmente