Frammenti dal passato locandina - Recensione CineWriting
5.9/10

Frammenti dal passato – Reminiscence

Regista

Lisa Joy

Cast

Hugh Jackman, Rebecca Ferguson, Thandie Newton, Daniel Wu, Cliff Curtis

Sceneggiatore

Lisa Joy

Produttore

Lisa Joy

Durata

2h 28m

Offerte
Data di uscita

26 agosto 2021 (Italia)

Miami, anno 2030. Nicolas Bannister è un ex veterano di guerra che ha scoperto una tecnologia in grado di estrapolare specifici ricordi dalla mente delle persone, permettendogli così di riviverli a proprio piacimento. Quando Mae, una giovane e misteriosa ragazza, entrerà nel suo laboratorio, ogni cosa cambierà, mettendo per sempre in crisi la sua intera esistenza.

Stai per iniziare un viaggio, un viaggio nella memoria… devi solo seguire la mia voce.

Nicolas Bannister nel film

Reminiscence: la trama

E se vi dicessero che, sdraiandovi in una sorta di vasca di deprivazione sensoriale e utilizzando un particolare tipo di connettore che interagisce con il cervello, potreste rivivere qualsiasi momento della vostra vita, riassaporandone sensazioni ed emozioni? Quale ricordo sceglieste di rivedere? Gli ultimi istanti con una persona amata?

Nicolas Bannister (Hugh Jackman) è uno scienziato che, in un ipotetico futuro distopico, ha trovato il modo per scavare nella mente umana, estrapolandone dettagli e momenti. Creando quelle che sono le reminiscenze: ricordi remoti che possono essere rivissuti a proprio piacimento, pagando semplicemente un compenso.

In una Miami ormai segnata dalla guerra e dal cambiamento climatico – che ha portato gran parte della città a essere sommersa dall’oceano e i suoi cittadini a vivere di notte – Nick guida le persone nel proprio passato, aiutandole a superare traumi e dispiaceri. Ma quando una giovane ragazza, Mae (interpretata da Rebecca Ferguson), entra nel suo laboratorio per ritrovare delle chiavi smarrite, la vita di Nick cambierà totalmente. Sprofondando in un complesso baratro di bugie, inganni e, soprattutto, ricordi.

Reminescence Nicolas e Mae
Mae (Rebecca Ferguson) e Nicolas (Hugh Jackman) sono i protagonisti principali di Frammenti dal passato – Reminiscence.

Un Inception dei poveri

Avete presente quando a scuola vi dicevano: “Ha le potenzialità, ma non si applica?”. Ecco, se dovessimo descrivere Frammenti dal passato – Reminiscence con un’unica frase, useremmo proprio questa. Già, perché di idee ce ne sono. Anche piuttosto buone. Siamo in un futuro distopico, in cui si parla di guerra, di esondazioni provocate dal cambiamento climatico e di una nuova classe sociale, i baroni, che monopolizzano la società.

Temi sicuramente interessanti, che potevano essere indagati con intelligenza e pathos. Eppure, nessuno di questi aspetti viene davvero trattato e approfondito. Non ci viene detto nulla di particolare sugli scontri bellici (le fazioni, le dinamiche: insomma la storia di questa fantomatica guerra che viene tanto nominata). Intuiamo solamente che esistevano dei campi di lavoro forzato per quelli che erano considerati ribelli, ma anche questi vengono solamente accennati e mai realmente spiegati.

Frammenti del passato
In Reminiscence i ricordi possono essere estrapolati e riproiettati, così da mostrarli agli altri

Perché? Perché Reminiscence, che aveva tutte le caratteristiche per diventare un thriller piuttosto avvincente (con la questione del recupero dei ricordi, tratto quasi fantascientifico che poteva trasportare questa realtà distopica su un altro livello – una narrazione di certo più avvincente sulla falsa riga di Inception) preferisce essere l’ennesima, tragica, storia d’amore.

Tutto, alla fin fine, si concentra sul rapporto apparentemente malato e morboso tra Nicolas e Mae. Buttandoci pure in mezzo storie di droga, mafia e complotti strani. Con il risultato che l’intero film si trasforma nell’ennesimo Sherlock Holmes dei poveri: tutti alla ricerca dei cattivi di turno, miracolosamente scovati tra un semplice accadimento e l’altro. Morale della favola? Frammenti dal passato – Reminiscence finisce per essere un’accozzaglia di generi diversi, senza riuscire particolarmente bene, alla fin fine, in nessuno.

 

Un po’ ci dispiace

Sì, a noi di CineWriting alla fine dispiace. Perché davvero, ne vedevamo il potenziale. Al di là del cast, sicuramente ben scelto (dove, tra tutti, spicca un eccezionale Hugh Jackman, Wolverine della nostra vita), anche la colonna sonora e la fotografia funzionano. Così come i costumi (vediamo allusioni alla cultura pop, con una Mae che canta in abito rosso in stile Jessica Rabbit) e le ambientazioni: scene d’azione ben orchestrate, ambientate sott’acqua o in mezzo alle fiamme.

 

 

 

 

Reminiscence scena
Una scena dal film Frammenti dal passato – Reminiscience

 

Ma la trama non riesce davvero a reggere il tutto. Ci sono troppi buchi narrativi e, oggettivamente, troppa carne messa al fuoco. Si parla di questo fantomatico baca (sostanza stupefacente), del giro criminale che lo circonda, di questa nuova Miami quasi post apocalittica. Di una guerra che non si capisce fino in fondo com’è andata. Dei baroni e delle rivolte al loro potere. E ci si butta pure in mezzo la travagliata storia d’amore, fatta di inganni e raggiri.

Ovviamente, nel finale, si prova pure a fare un triste salvataggio in extremis di ogni cosa, senza che funzioni davvero. Lasciandoci, al contrario, insoddisfatti e piuttosto confusi. Soprattutto, sembra quasi che il punto focale, le reminiscenze, venga dimenticato. I ricordi, così, passano dall’essere l’apparente punto focale della storia a un mero escamotage. Un tappabuchi che permette che tutto il resto accada.

Come sempre, fateci sapere anche voi cosa ne pensate! Lasciate un commento con il vostro parere su Frammenti dal passato – Reminiscence e continuate a seguiteci anche sui nostri canali social, Facebook Instagram, per rimanere sempre aggiornati sul mondo del cinema e delle serie tv!

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4.5

Brutto

Trivia

  • L'idea delle reminiscenze era carina
  • Hugh Jackman ci piace sempre
  • Buona fotografia, colonna sonora e costumi

Goofs

  • Nella trama ci sono troppi buchi narrativi: vengono inserite tantissime cose, sviluppate poi male. Il tutto finisce per accavallarsi, creando un racconto confusionario che punta all'eccessiva drammatizzazione e al pathos, ma finisce poi nell'ambiguità e nell'assurdo