
Da 5 Bloods – Come fratelli
Regista
Spike Lee
Genere
Black Cinema , Drammatico , Guerra
Cast
Delroy Lindo, Jonathan Majors, Clarke Peters
Sceneggiatore
Danny Bilson, Paul De Meo, Kevin Willmott, Spike Lee
Produttore
40 Acres & A Mule Filmworks
Durata
154 min
Offerte
Data di uscita
12 Giugno 2020
Una lunga tradizione
Da 5 Bloods – Come fratelli è l’ultimo lavoro di Spike Lee, uscito su Netflix il 12 giugno 2020. Il film racconta la storia di quattro afro-americani, reduci della guerra del Vietnam, che ritornano alla ricerca dei resti di Norman (Chadwick Boseman), il quinto blood, fratello, e di un tesoro sepolto, con tutte le peripezie che ne deriveranno. Osserviamo così i quattro affrontare nuovamente il mondo del Vietnam, il richiamo del passato e i mostri ancora da affrontare.
Da 5 Bloods si inserisce nel contesto più ampio dei film che trattano la guerra in Vietnam, come Apocalypse Now, citato apertamente, insieme a Full Metal Jacket, La sottile linea rossa, e altri grandi classici.
Due storie parallele
Il Vietnam è però solo un pretesto. Fin dall’inizio, si alterna materiale di repertorio documentante le atrocità della guerra alle proteste che avvenivano negli USA, in particolar modo riguardanti la comunità afroamericana. Questo è il vero tema portante del film: Spike Lee non vuole parlare della guerra, bensì concentrarsi sulla discriminazione razziale. Diventa ancora più chiaro durante uno dei numerosi flashback, dove la speaker radiofonica vietnamita afferma, dopo aver annunciato della morte di Martin Luther King:
Soldato nero, il tuo governo ha inviato 600.000 militari per reprimere la ribellione. Le tue care sorelle e i tuoi cari fratelli sono insorti in oltre 122 città. Li uccidono, mentre tu combatti contro di noi, così lontano da dove saresti davvero necessario.
Anche durante i flashback quindi, più che la guerra in Vietnam si respira il clima teso negli Stati Uniti, e più che i vietnamiti si ha l’impressione che i veri nemici siano altri. Da 5 Bloods d’altronde è un film doppio: a tratti siamo in Vietnam, altre volte siamo negli USA; siamo alla ricerca coi quattro protagonisti, d’un tratto siamo trascinati indietro e ascoltiamo attentamente le parole di Norman.
Lo spettatore si ritrova quindi in una tensione continua, ma che non sempre riesce a coinvolgerlo pienamente.
È intelligente ma non si applica
Spike Lee riprende quindi le sue tematiche più care, il razzismo e la storia della comunità afroamericana, le quali sono più che mai attuali, specialmente dopo i tragici avvenimenti dati dalla morte di George Floyd e le rivolte del movimento Black Lives Matter, con proteste in tutto il mondo (di cui ci siamo occupati in due approfondimenti che trovate a questo link e qui)
Da 5 Bloods sembra essere il film giusto al momento giusto, con un ottimo potenziale: la storia dei soldati afroamericani impiegati nei ranghi dell’esercito statunitense è originale, ma purtroppo non esplode mai davvero. La volontà del regista si ferma ad un livello superficiale, con una storia che attira poco e con personaggi, eccezion fatta per Paul, interpretato magistralmente da Delroy Lindo, per cui non si prova molta empatia. Da 5 Bloods si concentra troppo sul messaggio da evidenziare, diventando così un film quasi didascalico e rendendo la storia piatta, seppur a tratti con momenti di drammaticità interessanti ma non del tutto sufficienti.
Il tema del doppio si ritrova anche qui: ottima la ricerca storica e l’impiego del materiale di repertorio, particolarmente efficaci i flashback e la scelta di tenere solo Norman giovane, mentre i protagonisti sono già vecchi anche nel passato, come a voler sottolineare che ancora adesso si ritrovano in guerra; poco interessante invece il presente, dove quello che accade sembra essere un groviglio di peripezie, ma senza costruzione di una qualche tensione.
La fretta è cattiva consigliera
La sensazione finale, pur guardando la lunga durata del film, è quella di fretta. Una regia sicuramente valida come quella di un mostro sacro quale Spike Lee, e alcune scelte interessanti, soprattutto nella resa del passato, con i flashback girati in 4:3 in Super 8mm, contribuiscono a renderlo un film solido, seppur difficilmente intrigante a livello di trama.
Da 5 Bloods pone l’attenzione sui personaggi di Paul e Norman, rendendo però il resto quasi di contorno: e anche quando si cerca di presentare storie diverse (come nel caso di Otis, interpretato da Clarke Peters), si rimane con un senso di incompiutezza.
Rimane invece una costante l’humour di Spike Lee, mai velato e che colpisce chiunque, in particolar modo un certo presidente e il suo famigerato motto Make America Great Again.
Considerazioni finali
Da 5 Bloods è un film attuale e potente, che mette in risalto un aspetto poco considerato e per trattare il quale Spike Lee è certamente la persona giusta. L’interpretazione di Delroy Lindo, il contesto sociale e politico sono altri fattori che vanno a vantaggio del film. Per quanto riguarda la trama in sé, al contrario, si rimane ad un livello poco approfondito, che non permette di godere pienamente del film. Consigliato sicuramente a chi vuole approfondire tematiche importanti riguardanti la comunità afroamericana e la loro storia.
Ricordiamo che il film è disponibile su Netflix. Inoltre, sempre di Spike Lee, Cinewriting ha recensito Blackkklansman in questo articolo.

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Pro
- Attualità della storia
- Recitazione di Delroy Lindo
Contro
- Effetti visivi quantomeno discutibili
- Storia trattata superficialmente