
Black Widow, recensione in anteprima
Regista
Cate Shortland
Genere
Azione , Fantascienza
Cast
Scarlett Johansson, Florence Pugh, David Harbour
Sceneggiatore
Jac Schaeffer, Ned Benson, Eric Pearson
Produttore
Marvel Studios, Disney
Durata
2h 13 min
Offerte
Data di uscita
7 Luglio 2021 (sala) 9 luglio 2021 (Disney +, per utenti Vip)
Finalmente Black Widow
Se stai leggendo questa recensione prima dell’uscita del film e non sei un collega, allora sei un spettatore molto curioso. Questo messaggio è per tranquillizzarti: non troverai spoiler, quindi naviga tranquillo e buona lettura.
Dopo una gestazione travagliata (doveva debuttare a marzo 2020, e non serve scrivere come invece sia andata) “Black Widow” si prepara finalmente ad uscire in sala, il 7 luglio, e su Disney + , il 9 luglio solo con accesso Vip.
Black Widow: Natasha Romanoff protagonista
Il film si colloca esattamente dopo gli eventi di “Capitan America: Civil War”; e ci mostra una Natasha Romanoff latitante, lontana dagli ormai sciolti Avengers (ma ovviamente sappiamo come andrà a finire) impegnata a sventare un pericoloso complotto che affonda le radici nel suo passato di super-spia, e in quella che per lei è stata una famiglia.
Il film riempie dunque uno spazio bianco precedente allo scontro con Thanos e alla dipartita della nostra eroina. Un passo indietro che permette alla regista Cate Shortland di godere di una maggiore libertà narrativa, ma che non la libera del tutto dalle inevitabili costrizioni insite nel dover lavorare a un film Marvel.
Famiglia, passato, peccati in Black Widow
La registra sfrutta in maniera più che ottima la possibilità di avere una Vedova Nera “libera” dagli Avengers, esplorandone la psicologia e soprattutto il fosco passato, nel quale si cela un atto difficilmente perdonabile e soprattutto dandole una “squadra” alternativa.
Proprio questa bizzarra “famiglia” è la cosa che meglio funziona all’interno del film. Florence Pugh (delizioso e inedito vederla in un ruolo action), Rachel Weisz, e un indimenticabile e divertentissimo David Harbour spalleggiano una Johnasson finalmente protagonista, nel ritrarre questa piccola famiglia deliziosamente disfunzionale, nata dalla finzione eppure con un nucleo di sentimenti reali, che muoveranno inevitabilmente molti momenti della trama.
Proprio grazie alle loro interazioni, il film riesce in maniera efficace ad indagare sul senso di famiglia in modo non banale o retorico, e ad essere toccante senza scadere mai nel melodrammatico.
Ma, come detto, siamo in un film del MCU ed inevitabile dover seguire determinati schermi. “Black Widow” non si discosta dunque troppo dallo stile dei film della saga; propone allo spettatore tutto quello che vuole vedere in un film Marvel: una storia avvincente, dei cattivi efficaci; con scene d’azione spettacolari e fin troppo eccessive (nelle ultime si mette a dura prova la sospensione dell’incredulità, ma è una cosa cui lo spettatore medio del MCU è più che abituato). Tutto condito da una massiccia dose di ironia, soprattutto nelle scene in cui Harbour gigioneggia nei panni di Red Guardian, sorta di Capitan America sovietico dalla carriera non esattamente brillante e dai modi per nulla eleganti.
I lati deboli
Tutto questo, pur risultando efficace, mette un po’ in ombra uno sviluppo dei personaggi che poteva dare molto, molto di più. La possibilità di sfruttare il gruppo delle Vedove Nere (donne rese schiave da un uomo, che le sfrutta per i suoi scopi) per fare emergere il lato più femminista del film viene purtroppo decisamente persa, ed è un peccato per una regista come Shortland, tutt’altro che sprovveduta.
E poi?
“Black Widow” racconta una storia estranea a quella degli Avengers. Tuttavia, è proprio da questo film, o meglio dalla sua scena post-credit, che hanno inizio gli eventi che confluiranno nella quarta fase del MCU. Una scelta furba; ennesima dimostrazione del fatto che, a prescindere da ogni legittima critica, la Marvel ha le idee più che chiare sul futuro di un universo narrativo in sempre maggiore espansione, il cui successo non accenna nemmeno a un po’ a declinare
In conclusione…
“Black Widow” è un tipico prodotto targato MCU: una storia avvincente e ricca di colpi di scena, tanta azione, tanta ironia e una perfetta backdoor verso la nuova fase post Endgame. Ha comunque dalla sua una scrittura solida dei dialoghi e dei personaggi sfaccettati e memorabili, oltre che ben interpretati da un cast di ottimo livello
Recensione a cura di Vincenzo Ruscio.

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Trivia
- Ottima declinazione del tema famigliare
- Ottima recitazione di tutto il cast
- Cura tecnica impeccabile
Goofs
- Alcuni temi potevano essere portati avanti con più coraggio
- Scene action a volte troppo eccessive