
Atomica Bionda
Regista
David Leitch
Cast
Charlize Theron, James McAvoy, Sofia Boutella, John Goodman, Toby Jones, Daniel Bernhardt
Sceneggiatore
Kurt Johnstad (sceneggiatura), basato sulla graphic novel
Produttore
87Eleven, Closed on Mondays Entertainment, Denver and Delilah Productions, Film i Väst (in associazione con Scandinavia), T.G.I.M Films
Durata
115 minuti
Offerte
Data di uscita
17 Agosto 2017
Atomica Bionda. La sinfonia Pop-Punk-Rock delle immagini e della musica. Un action-spy movie tanto classico nella trama quanto innovativo nello stile.
“Atomica Bionda” non è un film come siamo abituati ad intenderlo. Si inserisce in quel solco scavato negli anni 2000 da “Sin City” e “300”. Pellicole tratte da Graphic Novel, che sullo schermo portano quella patina di artificiosità che spesso stona. Parlo dell’esagerato uso di effettistica, l’esasperato tentativo di riprodurre quei contrasti grafici molto più efficaci su carta.
Ma “Atomica Bionda” è cinema! E non solo… è cinema in un certo senso d’avanguardia. Coraggioso, sperimentatore, libero da schemi visivi classici. Si discosta dai predecessori perché forse per la prima volta si è visto sullo schermo un film che ricorda una graphic novel. Ma lo fa mantenendo il suo status di film, non forzando per essere altro.
Il film è ispirato a “The Coldest City“, Graphic Novel scritta da Antony Johnston e illustrata da Sam Hart. Ma mentre gli altri film riproducono più o meno fedelmente la carta, “Atomica Bionda” la supera. In primo luogo abbandonando i contrasti bianchi e neri in favore di contrasti tra colori forti.
Un anima pop-punk-rock: la sinfonia dei colori, delle luci e dei contrasti…
Il film di David Leitch scolpisce dei personaggi iconici con un sapiente uso delle luci dei colori e dei contrasti.
Nasce così uno spettacolo visivo unico ed innovativo. Un film ambientato nella guerra fredda, nella Berlino divisa dal muro. A logica dovrebbe essere un film freddo, grigio.
Ma “Atomica Bionda” è un film pieno di colori. Ha l’aspetto fashion di un videoclip, dove dominano i contrasti tra chiaro e scuro e tra colori primari e comprimari.
Ne scaturisce un anima punk-rock che riesce a dare un carattere unico ad una pellicola affascinante. Alcuni quadri sembrano delle opere d’arte e ricordano da vicino un’illustrazione del più abile disegnatore grafico. Le sfumature scolpiscono i visi espressivi e magnetici degli attori. Insomma un appagante ed eccitante tripudio visivo.
… e della grande musica anni Ottanta
Ma nel cinema cosa sono le immagini senza la musica. Ancora una volta “Atomica Bionda” stupisce, lasciando perdere una colonna sonora classica a favore di un risveglio nostalgico della grande musica anni ’80.
Depeche Mode, David Bowie e i ‘Til Tuesday… ci sono 15 tracce dagli anni ’80; ognuna di esse è iconica e dà al film uno stile da videoclip moderno, anche se la musica è quella degli anni ’80, con molto pop e new wave.
La donna perfetta di John Wick
Il personaggio interpretato da una magnifica quanto efficace Charlize Theron sembra essere l’anima gemella perfetta di un altro grande personaggio che il recente cinema ci ha regalato: John Wick.
David Leicht è coautore non accreditato del primo capitolo ed è chiaro come si sia ispirato ad un personaggio che si è dimostrato potentissimo. “Atomica Bionda” ha molto dell’uomo nero. Charlize Theron ha dichiarato di essersi convinta dopo aver visto la straordinaria interpretazione di Keanu Reeves (che di recente ha fatto “Una doppia verità“, dal quale è rimasta affascinata.
Ecco che con una fonte di ispirazione così potente ed efficace e le grandi doti del neoregista Leicht (ex-stuntman, che sa molto bene come dare spettacolo, al suo primo film ufficiale), “Atomica Bionda” non poteva che risultare un successo.
Efficace la scelta di dare spazio, in questo mondo storicamente prettamente maschile e mascolino, ad una figura femminile che è tanto donna sensuale quanto maschia e dura. Una sorta di Nikita, sexy quanto letale.
Le coreografie valgono da sole il prezzo del biglietto.
Una scena che vale il prezzo del biglietto
Sono rimasto totalmente a bocca aperta quando mi sono reso conto che uno dei combattimenti si stava sviluppando in piano sequenza.
Ma non come se ne sono già visti: la camera va letteralmente dove vuole senza mai fermarsi. Su e giù tra le scale e le stanze di un palazzo di Berlino Est. La bella Theron sola contro tutti, mentre deve difendere un “pacco”.
Le contusioni che si accumulano una sull’altra con estremo realismo senza mai stacchi di montaggio (o almeno non evidenti). E come se non bastasse la camera che prosegue in strada e all’interno di una piccola automobile durante un inseguimento muovendosi liberamente come se fosse in un pullman. Ma come hanno fatto? Non avevo un cronometro con me, ma penso che sia durata all’incirca 15 minuti.
Se poi uniamo queste scene alla bellezza e bravura degli attori, della fotografia, della regia, non posso che consigliare a tutti di andare a vedere questo film.
Se volete emozionarvi…cambiate sala
Già. Perché “Atomica Bionda” non vi farà emozionare. Non punta sulla storia e sull’immedesimazione nei personaggi, aspetti che rimangono secondari. I personaggi sono comunque molto ben definiti ed efficaci, ma non profondi.
Non vi è spazio per storie d’amore, e se ci sono risultano accessorie. La stessa trama non ha nulla di nuovo. Certo vi sono degli interessanti twist narrativi ma nulla di originale. Classici voltafaccia e doppi giochi dei film di spionaggio come già abbiamo ben conosciuto con “007“, “Mission Impossible” di Brian de Palma, piuttosto che la saga di Jason Bourne.
Piuttosto andate al cinema per rifarvi gli occhi ed eccitarvi. 115 min di pura azione, puro spettacolo, puro intrattenimento servito in una cornice visiva da opera d’arte.
Commento Finale:
“Atomica Bionda” è un tripudio di luci, colori e hit musicali. Un universo pop-punk scolpito da un’impeccabile fotografia in una Berlino decadente e affascinante.
Una regia libera da canoni che sperimenta e regala dei quadri spettacolari. Visibile il richiamo visivo alla graphic novel, ma pur sempre con uno stile prettamente cinematografico.
Il tutto condito da performance notevoli da parte di Charlize Theron e James McAvoy, capaci di attrarre magneticamente il nostro sguardo.
Un po’ “Mission Impossible” di De Palma, un po’ “Bourne”, un po’ “John Wick”. “Atomica Bionda” è tutto ciò, ma riscatta una propria forte identità e ci regala 115 minuti di spettacolo puro.
Luca Sabbatini

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