
Annabelle 2: Creation
Regista
David F. Sandberg
Genere
Horror
Cast
Anthony LaPaglia, Miranda Otto, Samara Lee
Sceneggiatore
Gary Dauberman
Produttore
New Line Cinema, Atomic Monster
Durata
79 minuti
Offerte
Data di uscita
3 Agosto 2017
Annabelle 2 Creation: l’ennesima delusione.
Un nuovo capitolo. Ma era davvero necessario?
La bambolona di legno Annabelle era apparsa la prima volta nel film “The Conjuring” di James Wan, diventando immediatamente un babau di culto e naturalmente una miniera d’oro per i produttori. Inevitabile quindi che prima o poi dovesse avere un franchise a lei dedicato. Il suddetto franchise si è aperto nel 2014 con il mediocre (a fargli un complimento) “Annabelle” di John R. Leonetti.
Questo nuovo capitolo, “Annabelle 2: Creation”, ne costituisce il prequel e va idealmente a chiudere il cerchio aperto dal film di James Wan di cui sopra.
Questa volta la regia è stata data in mano a David F. Sandberg, ottimo autore di corti horror e non altrettanto ottimo regista di “Lights out”, mediocre (aggettivo inflazionato ma necessario) lungometraggio ispirato a uno dei suoi corti più famosi. Viste le premesse era logico non aspettarsi granché dal film. E infatti…
La storia è presto detta.
Samuel Mullins (interpretato dal sempre bravo Anthony LaPaglia) è un artigiano costruttore di bambole e creatore della nostra legnosa pupazzona. Vive felice con la moglie e la figlioletta in una bella casa di campagna finché un incidente si porta via l’adorata pargola. Non penso serva specificare come si chiamasse la marmocchietta.
Dodici anni dopo, lui e la moglie decidono di ospitare nella loro casa le ragazze di un orfanotrofio e la loro istitutrice. Quando le bambine arriveranno nella casa, si troveranno ad avere a che fare con qualcosa di oscuro.
Nuovo regista, stessa solfa
Se la trama vi sembra banale è perché rispecchia perfettamente quello che è il film.
A dire la verità, quasi tutta la prima parte funziona benino. C’è il giusto mistero su alcune cose come la signora Mullins ed il suo viso, si respira una certa atmosfera di tensione e c’è anche un easter egg assai apprezzabile. Nulla che faccia gridare al miracolo, ma poteva venirne fuori qualcosa di buono.
Peccato che nella seconda parte il film scada totalmente e inizi a cadere non solo nel banale ma a volte perfino nel ridicolo.
Una particolare scena che dovrebbe essere terrorizzante riesce infatti nell’impresa di sembrare qualcosa a metà fra un film di Paolo Villaggio e un episodio di Tom & Jerry.
Qualche trovata carina qua e là resta, ma non basta certo a risollevare la sorte di un film piatto e prevedibile.
Tutto il terzo atto poi è un brodo allungato in maniera tediosa che non fa altro che affossare ancora di più la pellicola.
Quello che poteva essere un buon horror d’atmosfera diventa quindi un banale, stanco e già visto “scappa dal mostro”. Mostro per altro senza un minimo di coerenza dato che a volte sembra onnipotente mentre altre viene fermato dalle porte chiuse.
Tutto questo porterà ovviamente al finale che chiude perfettamente il cerchio della storia di Annabelle ricollegandosi al primo film come la fine del primo si collegava perfettamente all’incipit di “The Conjuring”.
Ora abbiamo dispiegata davanti a noi l’intera storia della legnosa, inquietante bambola. Una parte di me vorrebbe reagire con uno dei tormentoni di Nando Martellone in “Boris”. Non posso farlo ma “i miei ventiquattro lettori” avranno capito a quale mi riferisco.
Insomma, “Annabelle 2: Creation” è un film evitabilissmo, riuscito a metà e migliore del primo capitolo solo perché fare qualcosa di peggiore era quasi impossibile.
Commento finale:
“Annabelle 2: Creation” è un film mediocre e riuscito a metà, ennesimo capitolo di un franchise ormai stanco che tuttavia non accenna a fermarsi, come dimostrano le due scene post-credit che aprono le porte a un terzo capitolo della saga e anticipano il film in produzione dedicato alla suora demoniaca/Valak, antagonista del secondo capitolo di “The Conjuring”.
Vincenzo Ruscio

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