I trailer. Manna e condanna di questo mondo. Ne abbiamo bisogno eppure ci fanno così tanto male.
Durante la vostra vita spinti dalla voglia di vedere un film avrete sicuramente visto l’omonimo trailer per farvi un’idea. Comportamento assolutamente normale.
Ma come reagireste se il trailer che avete appena visto si rivelasse del tutto falso? Così falso da dare un’immagine del film completamente diversa rispetto a quella effettiva?
E come avete sfogato la vostra rabbia? Fatecelo sapere nei commenti, e nel mentre ecco qui una top 5 dei trailer più ingannevoli che si possono trovare sul web!
5) I fantastici 4 (2015), di Josh Trank
Tutti noi ormai conosciamo le tristi vicende che hanno accompagnato la lavorazione di questo progetto che sembrava finalmente rappresentare la rinascita dello sfortunato quartetto di supereroi cinematografici. La collaborazione tra il regista Josh Trank (“Chronicle”) e la FOX è stata a dir poco disastrosa. I risultati parlano chiaro, soprattutto per quanto ne concerne la narrazione del film.
La pellicola infatti sembra non avere una parte centrale, fondamentale per lo sviluppo psicologico dei protagonisti, ma solo un inizio e una fine.
I personaggi purtroppo risultano piatti (due di loro non si parleranno mai nel corso del film, tanto per intenderci…). La sceneggiatura, purtroppo, risulta piena di buchi logici.

Parliamo ora del trailer.
Troviamo diverse scene d’azione che riguardano soprattutto La Cosa, interpretata dall’attore Jamie Bell (“Billy Elliot”, “King Kong”). Peccato però che tali scene non siano presenti nel film a causa degli enormi tagli apportati in fase di post-produzione. Un altro grande difetto del film di Trank, infatti, è l’assenza di combattimenti, fondamentali per il genere dei cinecomics.
Purtroppo “I Fantastici 4” sembrano maledetti e al momento non sono previsti progetti in cantiere, anche se qualche piccolo rumor c’è… staremo a vedere.
4) Godzilla (2014), di Gareth Edwards
Caro Edwards, ti piace vincere facile eh?
Facile approfittare di quei pochi minuti di recitazione di Bryan Cranston per spremere la scia di successo di “Breaking Bad”, eh? I risultati infatti parlano chiaro.
Per celebrare i 60 anni del mostro più famoso del cinema la Warner Bros. ha pensato ad un remake americano. Rivolgendo però più attenzione non solo a Godzilla, ma anche ai personaggi umani che cercano di contrastare la minaccia e di sopravvivere.
Il prodotto finale, però, è inammissibile. “Godzilla”, che nel trailer sembrava essere presente nella maggior parte delle scene (come anche Bryan Cranston), in verità di vede soltanto per 10-15 minuti nell’arco di poco più di 2 ore di film. Vedere per così poco il mostro giapponese è veramente triste.

Il film quindi risulta purtroppo molto lento e a tratti noioso, anche se non manca di elementi registici interessanti (come per esempio la scena dei paracadutisti con Godzilla in background).
Nulla a che vedere con il suo seguito indiretto facente parte dello stesso universo (monsterverse). “Kong: Skull Island“, dove Kong e l’azione non mancano sicuramente.
Speriamo solamente che il seguito “Godzilla: King of Monsters“, in uscita nel 2019, possa ridare dignità alla gigantesca creatura.
3) Drive (2011), di Nicolas Winding Refn
Premio per “La mise en scène” (miglior regia) al Festival di Cannes 2011, “Drive” del regista svedese Nicolas Winding Refn ha fin da subito entusiasmato tantissimi cinefili in tutto il mondo.
Gli sfortunati che però hanno visto prima il trailer avranno avuto senza altro qualcosa da ridire. Questo infatti cambia radicalmente l’impianto registico della pellicola, rappresentandola come un susseguirsi di frenetiche scene action.
(S)fortunatamente il film con protagonista Ryan Gosling non è il classico film americano che vuole mostrare solo i muscoli. Si tratta di un intelligente film d’autore, capace di saper mescolare il thriller con una storia d’amore che sa far commuovere. Diventato dopo poco tempo già un cult, la produzione si è dovuta scontrare con le pesanti critiche sulla falsa pubblicità, arrivando addirittura quasi alla denuncia.

La cosa che più fa ridere nel trailer è la presenza, totalmente a caso, di un timer che aumenta di velocità in proporzione all’ondata di scene action presente su schermo. Non ha un senso preciso, ma fa comunque ridere sotto certi aspetti. Se avete visto il film, ovviamente. Nel caso abbiate intenzione di recuperarlo, partite dal film stesso.
2) Harry Potter e il Principe Mezzosangue (2008), di David Yates
Questo, cari lettori, è la testimonianza definitiva che Satana esiste e che ha collaborato al montaggio di questi 2 trailer. Ma cerchiamo di procedere con lucidità mentale, anche se l’amarezza e l’indignazione sono molto alti.
Il sesto romanzo della saga del mago più famoso al mondo è considerato tuttora come quello più maturo e cupo. Ogni giorno sempre più gente comune (babbani) viene uccisa per mano dell’oscuro signore Lord Voldemort e dai suoi seguaci. Voldemort ricalca perfettamente la figura del dittatore Adolf Hitler, entrambi con lo scopo di far prevalere un’etnia su tutte le altre. Gli ariani per Hitler, i maghi di puro sangue per Voldemort.
L’aspetto più riuscito di tutta la saga infatti è l’introduzione di temi sempre più delicati e cupi man mano che la storia procede, crescendo simultaneamente insieme al suo pubblico di lettori.
Dopo la delusione del quinto capitolo “L’ordine della Fenice”, dal 1° trailer sembrava che con il sesto film la saga avesse finalmente ritrovato la retta via, riuscendo a cogliere le atmosfere della sua controparte cartacea, tratteggiando i momenti del passato di Voldemort con tinte quasi horror.
Il 2° trailer invece sembrava anticipasse la tanto temuta quanto attesa battaglia contro le forze del male. Tutto sembrava perfetto. Poi uscii il film.
Il lungometraggio diretto da David Yates (recentemente regista di “Animali fantastici e dove trovarli”) non solo stravolge tutto ciò che è stato il sesto libro, ma crea dei buchi logici enormi quanto Hagrid.

Non parliamo poi delle numerose e ridicole scene amorose presenti, togliendo quindi spazio che sarebbe potuto servire per allargare le conoscenze sul passato e sulla psicologia del signore oscuro.
Sembra di vedere una versione ad alto budget di “Beautiful“. Evidentemente Yates e lo sceneggiatore saranno amanti delle soap opera, chissà.
Un terribile spreco se pensiamo che comunque la regia di Yates è migliorata nel corso degli anni. Basti pensare all’intera sequenza della Caverna.
Una delle delusioni più atroci che si possano ricordare.
1) Un ponte per Terabithia (2007), di Gàbor Csupò
E arriviamo finalmente alla medaglia d’oro. Se vi aspettavate un altro film, allora vuol dire che non avete mai visto “Un ponte per Terabithia”.
Ma qui, signore e signori, ci troviamo davanti al capolavoro assoluto della falsità. Un gioiello da custodire e da studiare negli anni a venire, sopratutto per far comprendere come non si dovrebbe fare marketing (dannato capitalismo!).
Un trailer talmente ingannevole e infame nella sua natura che STRAVOLGE completamente la trama e il senso del film stesso. Più falso di Giuda e dei creatori di “No Man’s Sky”.
Nel trailer vediamo due ragazzini, interpretati da Josh Hutcherson e Annasophia Robb, correre dentro una foresta. Quello che non sanno è che all’interno della foresta risiede il fantastico regno di Terabithia. Un mondo popolato dalle più classiche creature appartenenti al genere fantasy come i giganti, fino ad arrivare ai volatili parlanti.
Tutto bellissimo, non è vero? E’ quello che pensava colui che in questo momento sta scrivendo questo articolo. Un appassionato fin dalla tenera età di fantasy (cresciuto a pane e “Il Signore degli Anelli”).
Quello che il sottoscritto non sapeva è che, dopo aver visto la puntata di “Dragon Ball: GT” di quel maledetto lunedì sera, e dopo aver inserito il dvd nel lettore, tutto quello che aveva visto nel trailer e tutti i sogni che giravano intorno all’idea del film erano solo MENZOGNE. Fu la sua prima vera batosta di vita.

La rivelazione…
I due ragazzini del trailer sono i classici ragazzi emarginati a scuola. Per sfuggire agli insulti e alla vita reale decidono di scappare nella foresta e di IMMAGINARE tutto quello che vediamo nel trailer.
Vengono quindi trattati temi delicati. Legami famigliari, la solitudine, la crescita, il bullismo e la morte (le lacrime versate quella sera non verranno mai dimenticate…).
Il film nel complesso non risulta nemmeno brutto, anzi! E’ davvero un bel film, capace di far riflettere e soprattutto di commuovere. Ma non si può negare l’aria di delusione e di truffa percepite una volta visto il film dopo il trailer. Bisogna fare comunque dei complimenti amari perché non è da tutti l’abilità di far sembrare teen-drama un film fantasy.
Gustatevi quindi questo trailer, giusto per farvi qualche risata su quel povero bambino che anni fa rimase paralizzato dalla delusione e dallo sconforto.
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