Twin Peaks. Due momenti sconvolgenti che caratterizzano una sesta parte piuttosto intrigante.

Twin Peaks

Lynch colpisce ancora! Un’altra parte decisamente interessante, con molta carne al fuoco e che vive di momenti estremamente straordinari.

Continuano le disavventure di Dougie. Il ritorno nel regno dei vivi dell’Agente Speciale è una strada tortuosa. Fatta di aiuti luminosi (il segno della Loggia Nera e la luce verde. Di parole ripetute (Fascicoli), lunghi sorsi di caffè. Adesso anche il distintivo. Oltretutto, nella seconda parte della parte, Dougie si presenta in ufficio con il classico abito nero di Cooper. Tutti noi stiamo aspettando il ritorno del Cooper che tanto amiamo. Eppure la straordinaria interpretazione di Kyle MacLachlan e il duetto recitativo che compone con Naomi Watts è decisamente vivace, interessante e divertente.

Gli archi narrativi esplorati in questa sesta parte sono tanti ma più degli altri episodi si percepisce la centralità della città di Twin Peaks. La centralità è assunta anche dal palo dell’elettricità numero 6. Nell’incrocio con il palo numero 6, ritorna il dramma. Se in “Fuoco Cammina Con Me“, Leland e Laura si scontravano con Gerard/MIKE, qui si scontrano le vite tra Richard Horne e Carl Rodd. Torna il dramma, torna la tragedia. Un momento tragico commovente, girato in maniera incredibile, con una colonna sonora di Badalamenti semplicemente straziante. Un momento che vale l’intera puntata. La teatralità amara e meravigliosa che precede e pervade tutta la scena dell’incidente è la misura della tragica fatalità della vita.

Il grande ritorno

Twin Peaks

Come scritto sopra, torna il personaggio di Harry Dean Stanton. 90 anni e non sentirli. Il proprietario del Fat Trout Trailer Park appare malinconico. Ha vissuto una vita greve, negli ultimi 75 anni ha fumato ogni giorno. Percepiamo un forte senso di malinconia, perfettamente interpretato dal mitico Harry Dean Stanton.

Torna anche Richard Horne. Un piccolo assaggio di Horne lo avevamo avuto nello scorso episodio, ma non avevamo ancora ben chiaro quanto la sua strafottenza fosse accompagnata da un senso di frustrazione. Tutto questo è presente nella scena con Red, il personaggio di Balthazar Getty. Richard Horne, forse figlio di Audrey, appare come un personaggio meschino, misero, gretto ed eccessivamente infelice. Se dovesse confermarsi come figlio di Audrey, quest’ultima non ha fatto un gran bel lavoro come madre. Ma soprattutto… dove diavolo è Audrey?

Diane

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Mi sembra un incrocio interessante tra una santa e una cantante di cabaret

Così Dale Cooper la descrive nella sua autobiografia. Diane. Per 25 anni, ne abbiamo fantasticate tante sul suo conto. La fisionomia, il carattere, la personalità, la sua vita. Diane è la musa di David Lynch. Diane è Laura Dern e Laura Dern è Diane. Caschetto color ghiaccio, ella si presenta agli occhi di Albert dopo esser stata interpellata. Diane esiste. Eccome se esiste. È lei la donna che Gordon ed Albert presenteranno al Bad Cooper. Non vedo l’ora di seguire le prossime parti!

Vi lascio con il commento finale…

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Commento Finale

La sesta parte della terza stagione di “Twin Peaks” è un’ulteriore conferma di quanto sia straordinaria questa stagione. Regge bene, è interessante, getta parecchia carne al fuoco come accaduto nelle cinque parti precedenti e regala altri momenti meravigliosi. Meraviglioso è stato anche rivedere il grande Harry Dean Stanton.

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