30 giorni di buio. Come sopravvivere per un mese alle forze del Male.
Borrow, Alaska. C’è fermento: è l’ultimo giorno di sole. Sta per arrivare una notte lunga 30 giorni.
La cittadina più a Nord di tutti gli Stati Uniti si svuota ogni anno per circa un mese, a causa di questa particolarità che ovviamente spinge la maggior parte delle persone ad andare via in massa.
Rimane poca gente. Soprattutto chi si occupa di far funzionare la cittadina e di mantenere l’ordine.
Premesse buone, ma il risultato?
Uno di questi pochi rimasti è Eben (Josh Hartnett), sceriffo di Barrow e naturale protagonista di questa storia. A rompere la calma di quello che sembra essere un inverno come tanti è l’arrivo improvviso di una banda di vampiri assetati di sangue, guidati da uno straniero (Ben Foster).
Proprio a Barrow, a causa di questa lunghissima notte che caratterizza la cittadina e che quindi permette alle creature, da sempre timorose della luce del sole, per loro mortale, di cacciare in assoluta tranquillità.
La vicenda segue il gruppo delle persone rimaste alle prese con questa tremenda minaccia durante i 30 lunghi giorni di buio.
“30 giorni di buio” è un film del 2007 diretto da David Slade (regista di “Hard Candy” e di “Twilight Saga: Eclipse”, oltre che di alcuni episodi di serie di grande successo come “Hannibal” e “American Gods”). Scritto da Brian Nelson, Stuart Beattie (sceneggiatore di “Pirati dei Caraibi” e “Collateral”) e Steve Niles (l’autore del fumetto da cui il film è tratto) e prodotto da Sam Raimi, “30 giorni di buio” purtroppo non esalta. Per quali motivi? Andiamo con ordine.
Sangue
Dal punto di vista della regia, Slade fa sicuramente un buon lavoro.
Il film è gradevole, bello da vedere ed intrattiene, con qualche picco stilistico notevole. La scrittura è solida e funziona, senza particolari buchi di trama. Non p purtroppo memorabile e con qualche cosa non gestita benissimo.
Gli attori, pur non essendo incredibili (eufemismo) fanno il loro dovere. Riescono a farti affezionare ai personaggi quel tanto che basta da tenerti in ansia per il loro destino fino alla fine. Anche la resa dei vampiri non è male, rimanendo abbastanza all’interno dei canoni.
L’aspetto senza dubbio migliore di “30 giorni di buio” è il lato splatter del film, soprattutto verso la fine. Con qualche scena davvero folle e senza filtri negli scontri tra i vampiri ed i sopravvissuti. Ci sono anche un paio di piccole perle davvero meravigliose che non voglio anticipare.
Il tempo
Veniamo ora alle note dolenti.
Il principale difetto di questa pellicola è la durata di quasi due ore. Non è per niente giustificata da un intreccio particolarmente complesso o altro e la porta ad essere troppo pesante. Infatti asciugando il film di una decina/quindicina di minuti nulla di sostanziale sarebbe andato perduto ed il ritmo ne avrebbe giovato.
Un altro aspetto di “30 giorni di buio” che non funziona molto bene è la gestione del tempo della storia. Il film è scandito in alcuni momenti dal passare dei giorni. Però sembra che la vicenda si svolga in non più di 24-48 ore e che i personaggi non patiscano più di tanto la fatica, nonostante la situazione estremamente tesa e pericolosa. Una componente “sopravvivenza” che non è per nulla presa in considerazione.
L’ultimo aspetto poco convincente sono i vampiri nel loro agire. Infatti non si capisce bene quanto siano effettivamente forti. Inizialmente sembrano invincibili. Poi però hanno uno sviluppo poco chiaro che li porta a non essere poi così tanto devastanti come sembravano.
Vi lasciamo al commento finale…
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Commento finale:
Quindi, riepilogando, ritengo “30 ore di buio” sicuramente sufficiente. Dal momento che intrattiene, regala qualche momento di pura follia e si esalta nelle scene più crude e sanguinose. Il lavoro di Slade è positivo. Il film infatti è ben fatto ed interessante fino alla fine, anche se un po’ pesante a causa della sua durata eccessiva. La sceneggiatura funziona, senza infamia e senza lode, così come gli attori. Purtroppo alcune cose non sono state gestite bene. In particolare lo scorrere dei giorni, che non ha nessuna conseguenza sui sopravvissuti, e l’effettiva forza di questi vampiri, poco chiara e sviluppata in maniera ambigua. Per concludere. Date le premesse, era lecito aspettarsi qualcosa in più da questo film, che non è male, senza dubbio, ma avrebbe potuto essere molto, molto meglio.