Conosciamo Emanuele Moretti, produttore di cinema indipendente italiano ed internazionale.

Cominciamo, chi è Emanuele Moretti?
Moretti si è contraddistinto negli ultimi anni come uno tra i più rilevanti produttori di cinema indipendente nel panorama italiano ed internazionale.
Nel 2015 Moretti ha fondato la casa di produzione cinematografica Alberini Film con i colleghi Andrea De Liberato e Kees Kasander, divenendo produttore di grandi autori come Peter Greenaway ed Abel Ferrara.

Da poco tempo Emanuele Moretti è Vicepresidente, Capo delle Acquisizioni e delle Produzioni della Phoenix Worldwide Entertainment. Una sales company con sede in North America, UK ed Italia.

Attraverso questa intervista ripercorreremo le fasi del suo percorso formativo e professionale.

Emanuele Moretti
Emanuele Moretti

Gli inizi

Ciao Emanuele, quando è nata la tua passione per il cinema e quale percorso formativo hai seguito? Riconosci in certi autori alcuni tuoi punti di riferimento?

La passione per il cinema ha sempre fatto parte della mia vita fin da giovanissimo. Da adolescente non avevo ancora idea che potesse diventare una professione e di conseguenza nemmeno di quale ruolo avrei potuto svolgere all’ interno di questo mondo.
Sicuramente ero molto affascinato dal ruolo del regista e dall’arte di creare e raccontare storie, mentre sono sempre stato restio alla recitazione.

Dopo gli studi di Filosofia a Roma, che mi hanno permesso di formarmi come persona, aiutandomi profondamente nella vita e nella cura dei rapporti umani, mi sono trasferito alla Ucla di Los Angeles per frequentare un corso in Produzione e Regia Cinematografica.

Grazie a grandi autori come Fellini, Bergman, Rosi e Scola ho sempre pensato al cinema italiano come ad un’ispirazione e ad un punto di arrivo.
Quando mi sono trasferito a Los Angeles il nostro cinema viveva un momento di transizione sia per quanto riguarda i processi produttivi e distributivi sia riguardo la ricerca di nuove idee e stimoli. Era il periodo in cui iniziavano ad affermarsi nuovi registi come Garrone e Sorrentino.

L’esperienza alla Ucla è stata molto formativa a livello operativo. Mi ha permesso di confrontarmi con una vera e propria industria cinematografica.

Tornato in Italia, ho iniziato a lavorare con molti registi e produttori europei indipendenti, ed ho fondato la mia casa di produzione Alberini Film, con i colleghi Andrea De Liberato e Kees Kasander.

Chi è il “produttore”

Come interpreti la professione del produttore?

Il produttore è il più grande responsabile dell’opera, assieme al regista. Purtroppo rimane una figura molto fraintesa nel mondo del cinema.

Personalmente, mi sono sempre considerato un risolutore di problemi organizzativi, burocratici e creativi. Oltre a dedicarmi all’analisi del valore creativo del film mi occupo di studiare con grande attenzioni i ricavi futuri stimati di ogni mia produzione.
Uno dei più grossi problemi dell’industria cinematografica italiana è rappresentato dalla grossa differenza tra il costo di produzione del film ed il suo valore di mercato sui mercati nazionali ed internazionali.

Emanuele Moretti
Emanuele Moretti

Il mio lavoro inizia con la ricerca e sviluppo di un soggetto e con il suo studio di fattibilità. Nel caso in cui il progetto venisse considerato valido, da un punto di vista artistico e commerciale, a seconda del valore del regista e della sceneggiatura, inizierei a dedicarmi alla composizione del cast ed alla ricerca dei fondi di finanziamento.

In Italia i fondi principali sono quelli del Mibact e delle Film Commission. Nel caso invece di coproduzioni con case europee i miei riferimenti sono rappresentati dal Progetto Media-Eurimages, dal CnC francese, dal Governo della Catalunya in Spagna, il Bac Svizzero e la Lottery in Inghilterra.
Solitamente per comporre il budget definitivo rimangono fondamentali gli apporti delle banche. La partecipazione di investitori privati e le preacquisizioni da parte dei media che veicoleranno la trasmissione dell’opera filmica.

Emanuele Moretti
Emanuele Moretti

Qual è il tuo modo di confrontarti con le professionalità artistiche?

Quando partecipo ad un film è molto importante riuscire a costruire un rapporto di fiducia e trasparenza con il mio gruppo di lavoro, che dovrà essere il più coeso e compatto possibile.

L’attenzione e la responsabilità verso i propri colleghi è fondamentale quanto la tutela delle figure artistiche presenti nel progetto. Ad esempio, per quanto riguarda la mia collaborazione con Peter Greenaway. Sento di esser ogni volta responsabile nel permettergli di realizzare la sua personale visione creativa.

La collaborazione con Peter Greenaway e Abel Ferrara

Come è nata la tua collaborazione con Peter Greenaway ed Abel Ferrara?

La mia collaborazione con Peter Greenaway è nata coproducendo con i miei colleghi Kees Kasander e Andrea De Liberato “Walking To Paris“. Racconta di quando, a 26 anni, lo scultore rumeno Brancusi decise di percorrere a piedi 1500 km, da Bucarest a Parigi. Il film sarà presto terminato.

Emanuele Moretti

Nel frattempo stiamo preparando “Eisenstein in Hollywood“, seguito del precedente “Eisenstein in Mexico“. Appartiene ad una trilogia narrante i viaggi del cineasta sovietico Ėjzenštejn. Il terzo film sarà ambientato in Svizzera.

Uno tra i progetti più ambiziosi che sto sviluppando con Peter è “Lucca Mortis“. E’ un thriller molto complesso la cui sceneggiatura è stata sviluppata con i Fondi Media Europei. Tra i protagonisti a cui stiamo pensando per comporre il cast vi sono Robert De Niro e Kris Kristofferson.

Il rapporto con Abel Ferrara è nato attraverso la conoscenza di amici comuni. In questo momento siamo in post produzione con il documentario “Piazza Vittorio“, che prevede la partecipazione di Willem Dafoe.
Il documentario narra la storia di Piazza Vittorio di Roma. E’ una vasta piazza porticata (la più grande di Roma) costruita tra il 1882 ed il 1887, dove ora risiedono persone dall’ estrazione sociale molto diversa. Anche Sorrentino e Garrone vivono lì vicino.

I progetti maggiori

Qual è la linea editoriale della tua società?

Non ho mai voluto inserire delle limitazioni verso determinati generi e tematiche.
Sicuramente, è centrale la mia attenzione verso i progetti indipendenti di giovani o riconosciuti autori. Allo stesso tempo ho sempre posto grande interesse alle storie di genere.
Tra queste, ho prodotto i film horror “Bite” di Alberto Sciamma con Vinnie Jones, “Dark” di Nick Basile con Joe Dante come produttore esecutivo e “The Shadow Within” di Tiago Mesquita con Lindsay Lohan come protagonista.

Emanuele Moretti

Questa estate seguirò la produzione dei film “The cheat on the run” diretto Carlo Fusco con Mickey Rourke e Danny Trejo. Poi “Supreme Ruler” di Duane Eduards con Ron Livingston, Minnie Driver, Vincent D’Onofrio e Billy Zane.
A settembre lavorerò all’opera prima di Pier Paolo Paganelli “La voce del Circo” con Marco D’Amore e Vittoria Puccini.

Per quali motivi si dovrebbe investire nel cinema d’autore oggi?

Ritengo che la commerciabilità di un prodotto artistico dipenda molto dalla ricerca del suo corretto posizionamento sul mercato. La forza delle opere d’autore è rappresentata dalla garanzia di un diritto di sfruttamento commerciale dell’opera in grado di poter durare nel tempo.
I film d’ autore sono come pietre miliari universali e senza tempo che rimarranno per sempre nella storia.

Emanuele Moretti

Quello che può la determinazione

Quali sono i tuoi progetti futuri? E quali consigli daresti ai giovani cineasti?

Sto lavorando ad una collaborazione con Lav Diaz. Un nuovo progetto è rappresentato dal film “Cross my mind” di Janos Szasz. I protagonisti saranno Sally Hawkins e Jack Lowden.
Parallelamente a tutti questi sto sviluppando un progetto molto personale come regista.

Emanuele Moretti

Ai giovani consiglio di avere tantissima dedizione e umiltà nel lavoro. Di essere decisi nel difendere ed esprimere le proprie idee. La determinazione, ancora più del talento, può fare la differenza.

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