I Peggiori. Nessuna rinascita del cinema italiano come tanti dicono. Prodotto molto difettoso ma con una base piuttosto solida.
Data di uscita: 18 Maggio 2017
Genere: Commedia, Azione
Regia: Vincenzo Alfieri
Sceneggiatura: Vincenzo Alfieri, Alessandro Aronadio, Renato Sannio, Giorgio Caruso, Raffaele Verzillo
Produzione: Warner Bros. e Italian International Film
Interpreti: Vincenzo Alfieri, Lino Guanciale, Sara Tancredi, Tommaso Ragno, Antonella Attilli, Miriam Candurro, Biagio Izzo
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 95 minuti
Partiamo da un presupposto. Per quanto mi riguarda, chi considera questi piccoli film indipendenti estranei dalla solita mesta linea editoriale della cinematografia italiana contemporanea, come la rinascita del cinema italiano, è situato un po’ ai livelli dell’eroe romantico.
Gradevole come idea, nulla da dire su questo. Ma rimane solo un’illusione.
Per chi vi scrive, grandi film come “Lo Chiamavano Jeeg Robot” del mio carissimo Gabriele Mainetti, come “Mine” dei due “Fabi” come amo chiamarli io, Guaglione e Resinaro, come “Veloce Come il Vento” di Matteo Rovere non sono altro che degli accadimenti.
Il cinema italiano è morto e sepolto e se mai rinascerà (ripeto “SE”), non è questo il momento. E non sono film come “I Peggiori” che potranno risollevare nell’immediato il cinema italiano da questa situazione.
E’ inutile gonfiarlo con articoli con scritto “La Rinascita Del Cinema Italiano”. Ci sono registi e autori che riescono a spiccare nel panorama italiano. Ad imporre un loro modo di teorizzare artisticamente un film.
Devo fare degli esempi? Sorrentino, Garrone, lo stesso Mainetti, il dimenticato Infascelli (ridotto a fare un film come “Piccoli Crimini Coniugali”). Ma nulla di questo potrà mai considerarsi un vero e proprio genere italiano o la sua rinascita.
Tuttavia non si esclude quest’ultima possibilità. Ma di certo non accadrà nell’immediato. Non ora. Magari tra una ventina di anni.
Chissà se questi piccoli semini fioriranno e porteranno il cinema italiano ad essere considerato di nuovo come una grande industria. Il cinema di genere era una nostra grande fonte salvifica. Era ricolma di grandi cineasti (Mario Bava, Lucio Fulci, Fernando Di Leo, Dario Argento, Enzo Castellari, Ruggero Deodato) e di grandi mestieranti (Umberto Lenzi su tutti).
Ma tornando al film…
Che Cos’è “I Peggiori”?
Altro grande errore della critica che sventolava articoli con titoli del tipo “La Rinascita del Cinema Italiano” è stato quello di considerare i due protagonisti, Fabrizio e Massimo, supereroi. Errore.
I due fratelli sono dei vigilanti. In una scala di valori che prende in considerazione i personaggi del mondo del fumetto, sono più Batman che Superman. Altro errore è l’accostamento a “Kick-Ass”. Ora, sono indubbie alcune citazioni a “Kick-Ass”, ma la base di partenza non è la stessa del film del 2010 di Matthew Vaughn.
Questo che m’irrita tantissimo ed è proprio per questo che non posso salvare pienamente un film come “I Peggiori”. La base di partenza è decisamente interessante, incredibilmente solida.
Due fratelli squattrinati e senza prospettive che si inventano un’insolita attività di vigilanza. Due fratelli romani 30enni trapiantati a Napoli e che gironzolano in una città (un’Italia aggiungerei) che chiede aiuto e ha bisogno disperatamente di ordine. Sarebbe potuta essere una favola pseudo-fumettistica mista ad un discorso di forte impegno sociale. Niente di tutto questo purtroppo è accaduto.
“I Peggiori” mette in gioco una base vincente, ma scritta malissimo. Con il semplice gusto di fare una facile critica a sistemi sociali e politici che non funzionano. E’ gradevole, tra fare un paio di risate, ha un Biagio Izzo interessante in un insolito ruolo alla Jim Gordon. Ma nulla più.
E’ un prodotto nuovo, che offre un’altra prospettiva al cinema italiano, eppure vive troppo di forzature e di macchiette. Però è nuovo. E la novità è una di quelle cose che manca terribilmente nel cinema italiano.
Vi lascio con il commento finale…
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Commento Finale
“I Peggiori” è un prodotto cinematografico piuttosto difettoso. Vive troppo di forzature e di macchiette (il villain in particolare). Tuttavia dimostra di avere una base solida ed intelligente (non particolarmente sviluppata), di riuscire ad essere divertente e di avere un Biagio Izzo veramente interessante in un ruolo alla Jim Gordon. Sì e no insomma.