Space Jam. Ovvero: qualche retroscena di uno dei film più amati dai ragazzi dei mitici anni Novanta
- Anno di uscita: 1996
- Genere: Commedia, sportivo, animazione
- Regia: Joe Pytka
- Sceneggiatura: Leo Benvenuti
- Produzione: Warner Bros.
- Distribuzione: Warner Bros.
- Durata: 88 min
Per chi è nato negli anni Novanta, “Space Jam” è stato un film iconico che è riuscito a segnare un’intera generazione… e questo non solo fra gli amanti del basket.
La follia narrativa più pura
Dopo la morte del padre James (assassinato nel 1993), Jordan decide di lasciare la pallacanestro, iniziando una nuova carriera nel baseball, sport preferito del padre. Entra così a far parte dei Birmingham Barons. Le cose però non vanno come sperate e i risultati di Michael non sono minimamente paragonabili a quelli ottenuti nel basket. Nel frattempo, nello spazio più profondo, il pianeta dei divertimenti Luna Park è in declino. Mr. Swackhammer, il malvagio proprietario, decide quindi di rapire i Looney Tunes per poterli schiavizzare, attirando così nuova clientela.
Quando i suoi scagnozzi giungono sulla terra, rivelano subito le loro intenzioni a Bugs Bunny e compagni, che, convinti di poter sfruttare a loro vantaggio la bassa statura degli avversari, decidono di sfidarli ad una partita di pallacanestro che deciderà tutto. Gli alieni però rubano il talento dei migliori giocatori dell’NBA, diventando enormi e mostruosi.
Bugs Bunny e Duffy Duck vanno nel mondo degli umani e rapiscono Michael Jordan che decide di aiutarli. Dopo la vittoria, Jordan restituisce il talento agli altri giocatori e decide di tornare in NBA.
Quanto c’è di vero?
Non tutti sanno che “Space Jam” è un film semi-biografico sulla vita di Michael Jordan, infatti (Looney Tunes a parte) i fatti narrati riguardo la vita del giocatore sono realmente accaduti.
Inoltre alcuni dialoghi alludono ad eventi reali, ecco alcuni esempi:
⦁ Il ruolo di Bill Murray era quello di un uomo che nonostante l’età ed il poco allenamento sogna di poter ancora entrare nell’NBA. Ciò fa riferimento ad una serie di spot televisivi in cui l’attore interpretava un aspirante giocatore di basket che però non arrivava mai al proprio traguardo.
⦁ Sempre a proposito di Murray, durante tutto il film egli indossa il cappello dei Saint Paul James, squadra di baseball della Minor League, della quale lui è socio.
⦁ Durante il film, Jordan afferma che ad ogni partita indossa i pantaloncini del North Carolina (College nel quale ha studiato) sotto la divisa, cosa che era solito fare.
⦁ Dopo aver perso il proprio talento, Charles Barkley si reca in chiesa a pregare, dichiarandosi disposto a tutto pur di tornare a giocare, persino non uscire più con la cantante Madonna. Questo è un riferimento ai rumor secondo cui i due si sarebbero frequentati nel 1993, cosa che non è mai stata confermata.
Citazioni a non finire
- Nella scena in cui compare il pianeta Luna Park, sullo sfondo è possibile scorgere il monolito di “2001 – Odissea nello spazio”.
- Quando Jordan incontra Bugs Bunny non crede a ciò che sta vedendo e quello gli risponde: “Se non fossi vero, potrei fare questo?” Appena prima di baciarlo. Questo è un tributo a “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” in cui è presente la stessa scena.
- La citazione più famosa è certamente a “Pulp Fiction” quando Taddeo e Yosemite Sam ne interpretano i protagonisti.
Successo e critiche
Nato da uno spot di successo della Nike del 1993 (lo trovate in fondo all’articolo), “Space Jam” ebbe successo in tutto il mondo, incassando 230.418.342 milioni di dollari ed entrando nel primato ancora imbattuto di film sul mondo del basket più redditizio della storia del cinema. Questo però non addolcì il giudizio dei critici che, anzi, condannavano il film di essere un “cinico tentativo di incassare la popolarità dei personaggi dei cartoni della Warner Bros. e del giocatore di basket Michael Jordan, ispirato da una pubblicità Nike” (“TV Guide”). Il film inoltre fu sfruttato per lanciare le nuove scarpe di Michael Jordan, le Air Jordan 11.
Altre curiosità
⦁ Michael Jordan si allenava tutto l’anno e per questo la Warner Bros. accettò di allestire una zona che gli consentisse di seguire i suoi allenamenti, tra cui un campo da basket su cui si sfidava non solo il cast di “Space Jam”, ma molti degli attori presenti ad Hollywood in quel momento, come Arnold Schwarzenegger, Antonio Banderas, Steven Seagal e il cast intero di “ER – Medici in prima linea” e “Friends”.
⦁ Nella scena in cui gli alieni si recano al Madison Square Garden per rubare i talenti dei giocatori dell’NBA, si siedono affianco all’attrice Patricia Heaton e a Dan Castellaneta, voce originale di Homer Simpson.
⦁ Il sito creato per pubblicizzare “Space Jam” è ancora attivo (ecco il link) ed ha rivoluzionato il mondo dell’advertising, essendo una delle prime campagne in cui venne usato internet.
E ancora…
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In conclusione…
Dotato di un umorismo adatto a piccoli e grandi allo stesso tempo, complici molte delle citazioni ed il tema sportivo trattati, “Space Jam” è un film ad oggi incomprensibile a coloro i quali non ci sono cresciuti insieme. Con il suo ottimo e allora pioneristico uso della tecnologia, “Space Jam” è riuscito ad affascinare moltissimi bambini e ragazzi. Un ibrido totale: tra film e cartone; tra biografia e finzione; un film che non è solo per bambini, ma anche per adulti; non solo per amanti del basket, ma anche per inesperti.
“Space Jam” riesce a unire mondi di pubblico diametralmente opposti, con un’ironia sia elementare (come la classica slapstick comedy dei film d’animazione) ad una più ricercata (come i riferimenti alla vita reale degli attori-personaggi). Un altro elemento di spicco è certamente la colonna sonora, impossibile da dimenticare, le cui canzoni fondamentali sono: “Space Jam” di Quad City DJ’s e “I Believe I Can Fly” di R. Kelly.
Da piccoli molti di noi guardavano e riguardavano “Space Jam” nei pomeriggi di febbre in cui non potevamo uscire fino a consumare il nastro della cassetta. Oggi è un film a cui ognuno di noi è rimasto legato, e pur guardandolo con occhi nuovi, riusciamo ancora a scorgere quell’ingenuità di quando eravamo bambini. “Space Jam” non è un film dai pregi particolari, ma risveglia quella parte nascosta di ognuno di noi che ritorna sempre volentieri a ridere come faceva la prima volta.