Alcolista. Un film coraggioso sulla sofferenza e sulla vendetta.
Data di uscita: 18 maggio 2017
Paese: USA
Genere: Thriller, Drammatico
Regia: Lucas Pavetto
Sceneggiatura: Lucas Pavetto e Massimo Vavassori
Interpreti: Bret Roberts, Bill Moseley, John Robinson, Gabriella Wright, Tammy Jean, Sherri Lyn Litz, Zac Amico, Lloyd Kaufman, John P. Brennan, Sheri Fairchild, William Otterson
Produzione: Dea Film
Distribuzione: West 46th Films
Durata: 105 minuti
Un uomo solo, senz’altra compagnia che le bottiglie di alcolici sparse per casa, passa le giornate a progettare l’omicidio del suo vicino di casa. L’incontro con Claire, un’assistente sociale, lo aiuterà a chiarire le ragioni di questo piano e a cacciare via i demoni che assillano la sua vita. O forse no?
Lucas Pavetto è conosciuto tra i fans dell’horror per il suo “The Perfect Husband”. In “Alcolista”, la sua seconda opera, riporta senza dubbio le sue capacità legate al genere. Si nota soprattutto quando il protagonista vive le sue crisi ed affronta le sue visioni, magistralmente rese dagli effetti speciali. Nulla di Hollywoodiano certo, ma certamente efficace e credibile. Contando poi che è un film indipendente…

Certo Pavetto ha avuto fiducia ed ha avuto un discreto budget a disposizione, che ha speso e fatto fruttare benissimo. A partire dalla sua regia, impeccabile, passando dalla fotografia di Angelo Stramaglia, perfetta ed evocativa.
Un pugno di attori per un magistrale crescendo narrativo
Ma trovato un pilota e un copilota, la macchina non funziona senza benzina. La benzina di “Alcolista” sono gli attori. Un cast tutto straniero, dato anche che il film è stato realizzato quasi tutto a Buffalo, Stato di New York.
Un pugno di interpreti tiene in piedi magistralmente tutto il film nel crescendo di tensione narrativa. Menzione speciale per il protagonista Daniel interpretato da Bret Roberts. Questi fa la sua comparsa sul grande schermo con “Pearl Harbor” nel 2001 e si fa conoscere grazie a “Nightsalker” del 2002.
In “Alcolista” interpreta in modo molto realistico e performante un uomo disperato, colpito duro dalla vita, ad un passo dalla totale follia.
All’inizio non si capisce perché Daniel ce l’abbia così tanto col suo vicino di casa a tal punto da volerlo uccidere.
Solo gradualmente si capirà una verità diversa su di lui, sull’alcolista. Capiamo che Daniel è tutt’altra persona rispetto a quella che pensiamo fin da subito, e l’alcol non è la causa della sua rovina. E’ solo la conseguenza (e anche la scusa dietro cui ripararsi) di qualcosa di più importante. Quel qualcosa è il suo dolore, la sua sofferenza e il suo desiderio di vendetta.
“Alcolista” non parla di dipendeza
Sì. “Alcolista” non è un film sulla dipendenza. Essa non è altro che una maschera, un tentativo di cercare una fuga, un’evasione. Il film di Pavetto è in realtà un revenge-movie, che parla di vendetta e sofferenza.
Parla di come in modo diverso ognuno di noi reprima la propria sofferenza o cerchi di sfogarla in qualche modo, spesso sugli altri. Percorre la sottile linea morale tra fare del male a se stessi per non farne ad altri, o viceversa. Parla di paure e di follia.
In questo senso una protagonista inattesa e shoccante si rivelerà Claire, interpretata da Gabriella Wright. Claire è un’assistente sociale che piomba nella vita di Daniel col pretesto o il bisogno di aiutarlo.
Ma anche Claire ha dei fantasmi, proprio come Daniel, e l’incontro tra i due innesca fatalmente un rapporto autodistruttivo, da cui non c’è scampo. Forse Claire non sta aiutando gli altri, ma se stessa. Cerca di guarire attraverso la cura degli altri ed è per questo che farà di tutto per adempiere al suo scopo. Di tutto: anche le azioni più borderline, in bilico tra giustizia, moralità e interesse personale.
Un ottimo film dunque, tutto da scoprire nelle sue atmosfere thriller-horror, magistralmente fotografate. C’è da dire che è quasi tutto italiano, dal regista alla produzione.
Distribuito in Italia dalla West 46th Films, che si propone proprio di riportare in patria i nostri artisti che lavorano all’estero. E lo fa scommettendo forte sul cinema indipendente.
Vi lasciamo al commento finale…
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Commento Finale:
“Alcolista” è coraggioso, perché parla di ciò che vuole, prendendolo di petto. E non lo fa maldestramente, con foga: lo fa bene, con la necessaria lucidità. Una produzione indie low budget magistralmente eseguita, tutta da gustare sospesi in bilico tra paure, dubbi morali, spettri del passato da cancellare e desiderio di vendetta. Un film che ha la capacità di mettere in dubbio il nostro stesso punto di vista sulla vicenda e sui personaggi.