2Night. I dubbi del Cinema (in)dipendente.

2NightData di uscita: 25 maggio 2017

Paese: Italia

Genere: Drammatico, Romantico

Regia: Ivan Silvestrini

Sceneggiatura: Antonio Manca, Antonella Lattanzi, Marco Danieli

Interpreti: Matilde Gioli, Matteo Martari, Giulio Beranek

Produzione: Contora Film, Jando Music, Mountflour Films, Rai Cinema

Durata: 74 minuti

In una Roma al neon ha luogo l’intenso incontro di due giovani sconosciuti. Lei, estroversa e sicura di sè, chiede un passaggio a Lui, solitario e riflessivo, dopo una notte in discoteca. Tra i due si crea una giocosa complicità, immersi in un viaggio interminabile che alimenta il desiderio di entrambi. Non trovando parcheggio questo loro vagare per la capitale si prolunga anche troppo. Le conversazioni si fanno personali, le maschere fragili e la posta in palio si alza. Quella che sembrava essere un’occasione di semplice sesso si trasforma in qualcosa di più, sfuggendo al controllo dei protagonisti.

Il Cinema come formula…

Mettiamo subito in chiaro che “2Night” non è una storia originale. Il progetto, battesimo della Contora Film, s’ispira all’omonimo esperimento low budget israeliano, dove l’idea forte ha avuto la meglio sulla parsimonia realizzativa.
E proprio sotto questo segno s’incentra la scommessa italiana. Da un lato l’indipendenza che garantisce una ricerca espressiva originale. Dall’altro due attori professionisti come Matilde Gioli (“Il capitale umano”) e Matteo Martari (“La felicità è un sistema complesso”) in grado di stimolare interesse mediatico per la visibilità dell’opera.

Ma il Cinema non è una scienza esatta, i calcoli minuziosi o le strategie di produzione non sempre corrispondono al risultato estetico, artistico o commerciale voluto. In attesa della risposta al box office, ci concentriamo dunque sulle impressioni che l’anteprima milanese ci ha trasmesso.

2Night

Il senso e la consapevolezza del tempo. Il comprendere e raccontare le angosce, le gioie e i fantasmi del presente è la sfida di ogni cineasta, di ogni progetto filmico. Non esiste film che, nel bene o nel male, non rispecchi in svariate misure la contemporaneità che lo ha partorito e “2Night” non fa eccezione.
Lo sfacciato vampirismo, con cui il nostro Cinema storicamente ha sempre attinto dai modelli di successo esteri, si ripresenta come una manovra (efficace o disastrosa) che coinvolge le grandi e piccoli produzioni, sotto la possente direzione di Rai Cinema.
“2Night” dunque decide di attingere da un successo mediorientiale e da questo terreno sviluppare un discorso audiovisivo che sia coinvolgente, forte (ma non troppo), scomodo (ma non troppo) e sperimentale (ma non troppo). Un compromesso (questo veramente troppo) italiano e, secondo il sottoscritto, non esattamente riuscito.

… e i suoi risultati.

Ci tocca parlare del film. In realtà vibrazioni positive “2Night” le regala. La presenza ossessiva del verde, nell’illuminazione artificiale e nella ricorrenza scenografica, diviene corpo seduttivo e mentale di Roma e del microcosmo dei personaggi.
Colore sfuggente, fisico e psichico, naturale e artificiale, accompagna la vicenda dei giovani adulti, descritti dal trio di sceneggiatori con una penna scientifica, molto ridondante e poco ispirata. Manca la follia, la tensione erotica che il soggetto promette e l’intepretazione molto altalenante dello spigoloso Martari e dell’irriverente Gioli (viso ed occhi rubati al Cinema di Dario Argento) non riesce a colmare questo deficit narrativo, dai dialoghi fastidiosi.

2Night

Il racconto non procede, lento e inesorabile. Sposta l’attenzione verso una ricerca intensa di sentimenti e atmosfere e in parte ci riesce. L’esigua durata (74 minuti) è condensata quasi totalmente all’interno dell’autovettura. E’ la superficie riflettente e teatro claustrofobico del civettio più o meno innocente. La videocamera di Silvestrini s’interessa molto dello spazio, alternando il ripetitivo gioco di campi-controcampi interno con i campi lunghi che ben descrivono il passaggio dal centro alla periferia romana.

Ma anche la messa in scena ha un’efficacia relativa nell’economia della narrazione, forse perchè si presta a una storia fiacca e che paradossalmente rappresenta la parte meno interessante del film. I corpi sono giusti e lo spazio è suggestivo. I personaggi insomma… Risparmiamo commenti sull’utilizzo della musica, scolastica e stucchevole come il finale.

Vi lasciamo al commento finale…

[adsense][adsense]

Commento finale:

2 Night” promette poco e concede anche meno. Gli sprazzi figurativi fanno ben sperare, segni di un’attiva e promettente voglia di sperimentare del nostro Cinema. Forse tutta questa energia non sappiamo ancora dove debba essere incanalata. Il riesumare in continuazione modelli hollywoodiani o internazionali può ottenere un buon risultato oggi, ma non metterà certamente le basi per un industria sana e solida.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.