L’Amica Geniale: “Storia di chi fugge e di chi resta” conferma il talento italiano

Dal 6 a 27 febbraio è andata in onda la terza stagione de L’Amica Geniale, disponibile adesso in streaming su Rai Play. La produzione e il cast supera così la più grande sfida di questa serie: Storia di chi Fugge e di chi Resta è infatti il capitolo più intenso e complesso dei quattro. Oltre ai noti ostacoli a livello produttivo (un nuovo regista, due adolescenti nel ruolo di madri ventenni), si sono dovuti interfacciare anche con un vero e proprio rinnovamento drammaturgico. Il tutto, ovviamente, senza disorientare gli spettatori.

Elena o Lenù, interpretata da Margherita Mazzucco
Elena o Lenù, interpretata da Margherita Mazzucco

Introduzione: L’Amica Geniale

Tratta dalla nota saga dei romanzi di Elena Ferrante, la serie L’Amica Geniale (o My Brilliant Friend per l’estero) ne traspone le vicende sul piccolo schermo. Tuttavia mantiene, come è oramai prassi, la qualità tipica del cinema d’autore, grazie anche alla collaborazione con HBO. Ogni stagione è sempre stata apprezzata dal pubblico per la scelta di attori calzanti, l’utilizzo del dialetto e soprattutto una devota fedeltà ai libri.

Elena Greco, o Lenù, ci narra la storia della sua vita – e soprattutto quella della sua amica Raffaella Cerullo, da lei chiamata Lila. Una premessa semplice: due bambine geniali nate in un rione napoletano attorno agli anni cinquanta. La protagonista ha potuto studiare, laurearsi, scrivere. Alla sua amica non è stato permesso. E così seguiamo l’evoluzione delle loro vite. Alcuni critici teorizzano che i personaggi siano un pretesto per raccontare le differenze di genere e di classe dal dopoguerra ai giorni nostri. Il terzo nucleo pare esserne la prova.

L’Amica Geniale 3: Storia di chi fugge e di chi resta

Nella terza stagione si esce lentamente dal rione per mostrare il fermento sociale e politico italiano degli anni Settanta. In un paese in rivolta troviamo le due amiche agli antipodi: da un lato Elena, scrittrice emergente, moglie e madre in una famiglia facoltosa e rispettata. Dall’altra parte Lila, distrutta dal lavoro in fabbrica e costretta a scendere a continui compromessi. A legarle oramai non è più una profonda complicità. Anzi, escono sempre più prepotentemente l’invidia, il rancore e la tacita rivalità in fondo sempre esistita tra le due. Una relazione ai limiti della tossicità. E il pubblico può finalmente a chiedersi cosa possa oramai unirle.

Il comune denominatore si sposta sul peso del ruolo femminile. Lenù è “la scrittrice di fatti sporchi” o “la moglie di Pietro Airota”. Lila è la voce della ribellione operaia o la vergogna del rione. Sotto i riflettori, insultate e desiderate per la loro franchezza, occupano fin troppo spazio per gli altri pur sentendosi sempre insignificanti. Storia di chi fugge e di chi resta, cioè dover affrontare la scelta: scappare dalla rivoluzione, dalla realtà ostile, dalla delusione esistenziale, o affrontarle?

Gaia Girace nei panni di Lila
Gaia Girace nei panni di Lila

È la narratrice, Elena, a trasformarsi più radicalmente. Se nei libri la sua testimonianza ha sempre avuto colore, subendo gli eventi più o meno passivamente, nella serie risultava blanda e in fondo anonima. Questa volta finalmente l’attrice Margherita Mazzucco ha potuto esibire appieno il carattere graffiante della donna, adesso chiara nei suoi lati oscuri e nelle contraddizioni. Da tutti è percepita come un’ audace intellettuale. Parla di rivoluzioni, soprattutto femministe. Ma è profondamente soggiogata dall’opinione della sua migliore amica, dai suoi amici, dall’uomo di cui è storicamente infatuata. Cerca continue conferme esterne, convinta di non essersi guadagnata davvero personalità e rispetto. Si vergogna del suo successo quanto del suo passato umile. In bilico fra la fuga e la lotta, prenderà la scelta inaspettata da tutti tranne che dallo spettatore, il quale conosce bene le sue insicurezze e ne vede la piena coerenza.

Lenù s'interfaccia con le proteste
Lenù s’interfaccia con le proteste

La modernità del passato

Al regista, Daniele Luchetti, non sembra essere sfuggito come questa fragilità, nascosta dalla rabbia, rifletta perfettamente il sentire di quell’epoca polarizzata, intollerante e sanguinaria. Ha messo in secondo piano avvenimenti minori per lasciare il giusto spazio al subbuglio giovanile, avido di cambiamenti, ma senza un vero bersaglio messo a fuoco: “Io volevo diventare, anche se non avevo mai saputo cosa. Ed ero diventata, questo era certo, ma senza un oggetto. […] Ero voluta diventare qualcosa solo perché temevo che Lila diventasse chissà chi e io restassi indietro”. Punto focale forse di tutta la saga è infatti la tematica del cambiamento, la cui entrata o uscita dal rione segna la linea tra l’evoluzione sociale e personale.

L’unicità di questo capitolo in particolare è nella sua capacità di parlare chiaramente alle nostre generazioni. Il mondo online ci ha permesso una guerra più subdola ma non meno insignificante. Con due anni di pandemia alle spalle, la minaccia della guerra nucleare e l’ansia per il cambiamento climatico, riemergono il cinismo e l’odio per le ingiustizie politiche, economiche, sociali – e soprattutto per le orribili conseguenze di decisioni mai prese dalle future vittime delle stesse. I libri di storia non comunicano ciò che la Ferrante ha voluto mettere in risalto: anche allora la confusione impediva una visione precisa. Mancava un’azione univoca, produttiva e ben indirizzata. Siamo frammentati, sparpagliati, giustamente distratti dai nostri problemi quotidiani, e in fondo ignoranti.

Studenti universitari pronti a manifestare
Studenti universitari pronti a manifestare

Considerazioni finali

In conclusione, L’amica Geniale si conferma in qualsiasi medium un prodotto estremamente attuale, originale e perfettamente lavorato. In questo momento è probabilmente la punta di diamante della televisione italiana e compete con gli altri prodotti televisivi targati HBO. Ogni anno ci dimostra che possiamo raggiungere il nostro massimo potenziale, anche tranquillamente superare la qualità standard delle serie tv estere.

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