Hell or High Water. Cowboys e sceriffi nel Texas del XXI secolo

  • Data di uscita: 18 Novembre 2016
  • Genere: Azione, Drammatico
  • Anno: 2016
  • Regia: David Mackenzie
  • Sceneggiatura: Taylor Sheridan
  • Produzione: Film 44, Sidney Kimmel Entertainment
  • Distribuzione: Netflix
  • Durata: 102 min

Rapine e cowboys

Stati Uniti, Texas. Piccole cittadine immerse in enormi distese pianeggianti dove convivono cowboys e petrolieri. Due fratelli, Toby e Tanner (Chris Pine e Ben Foster), decidono di rapinare alcune filiali della Texas Midlands Bank. Il piano è semplice: entrare alle 8.00 del mattino, farsi dare tutte banconote di piccolo taglio da ripulire successivamente al casinò ed evitare che qualche scellerato in banca rovini il loro piano cercando di farsi giustizia da solo perché come dice Tanner: “Non è colpa mia se in questo stato tutti ritirano lo stipendio con una pistola in tasca!”
Ma perché tutto questo?
Il ranch della loro famiglia è stato pignorato dalle stesse banche che i due vogliono rapinare, e i due hanno bisogno del denaro necessario ad estinguere l’ipoteca, per lasciare ai figli di Toby quel miserabile ranch, dove sono nascoste due sorprese: petrolio e la fine di una vita di stenti. Ma sulle loro tracce si mette uno sceriffo prossimo alla pensione (Jeff Bridges) a cui rimane solo questo caso e qualche battuta razzista di troppo verso il collega “mezzosangue” Alberto (Gil Birmingham).

Un classico Western moderno

“Hell or High Water” non è altro che un moderno film western con la più classica delle trame. Ma dove i problemi dei cowboys sono quelli che affrontano i nostri contemporanei. Il sistema bancario infatti sfruttando la crisi economica non esita ad indebitare gli agricoltori e di conseguenza pignorare le loro proprietà per risanare i debiti. E’ anche uno dei più classici affreschi di uno dei più grandi stati degli USA: il Texas, dominato da sconfinate pianure spezzate da strade sempre più lunghe e solitarie che collegano cittadine sempre più piccole e desolate.

Le due “coppie” intorno a cui ruota tutto quanto l’intreccio sono come quelle piccole cittadine del Texas così distanti a livello di ideali di giustizia ma così simili nel comportamento. Tanner e Marcus sono decisi e sicuri nelle loro azioni, giocano la carta dell’istinto pur rischiando sempre che le loro scelte gli si rovescino contro. Al contrario, Toby e Alberto si mostrano spesso insicuri finendo per pagare, a volte, le conseguenze del loro agire incerto.
E proprio in questi ambienti aridi che si vedono come i legami tra i due fratelli e tra i due colleghi rangers siano sempre più solidi, tanto che a volte basta solo uno sguardo, una parola detta al momento giusto o una battuta, per spezzare la tensione e rendere il paesaggio che Toby e lo sceriffo Marcus osservano dal patio delle loro case meno insidioso e disperato.

Commento finale:

Il film Netflix che a sorpresa ha ricevuto 4 candidature agli Oscar (tra cui quella per l’ottima interpretazione di un già ben “rodato” Jeff Bridges) dopo essere stato snobbato in Italia, è nel complesso un buon film, che maschera una regia e una fotografia non troppo brillante con una sceneggiatura (firmata dall’autore di Sicario e inserita nella “Black List” già dal 2012) e una recitazione convincente (notevole anche la prova di Chris Pine), che rendono questi 102 minuti piacevoli da godersi con una birra fresca e una bella bistecca:  “… senza il contorno di mais o senza il contorno di fagiolini?”

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