Un capolavoro di tensione emotiva. Schizofrenico dramma familiare, politico ed esistenziale.
Titolo: “The Dinner”
Regia: Oren Moverman
Genere: Drammatico
Paese: USA, 2017
Durata: 120 minuti
Data di uscita: 18 Maggio 2017
Produttori: Caldecot Chubb, Lawrence Inglee, Julia Lebedeva, Eddie Vaisman
Sceneggiatura: Oren Moverman (adattamento del romanzo “La cena” di Herman Koch)
Cast: Richard Gere, Laura Linney, Steve Coogan, Rebecca Hall, Adepero Oduye, Michael Chernus
Distribuzione: Videa – CDE
Incontrandosi a cena con le rispettive mogli, i fratelli Paul e Stan si trovano a discutere di un grave crimine di cui sono colpevoli i loro figli adolescenti. La serata volge in dramma famigliare quando le due coppie devono decidere come gestire la delicata questione sortendo il male minore. In ballo, infatti, non solo c’è il futuro dei ragazzi ma anche quello di Stan, un famoso politico in carriera e già in campagna elettorale.
Tratto da “La cena” di Herman Koch e presentato in concorso al Festival del cinema di Berlino, “The Dinner” è un film folle, come folli sono i suoi personaggi, magistralmente interpretati da Richard Gere, Steve Coogan, Rebecca Hall e Laura Lynney.
Un simpatico quartetto familiare
Stan, uomo affascinante e di successo, sembra il classico politico tutto sorrisi e ipocrisia, che pensa solo al suo successo personale. Paul (suo fratello) è un insegnante idealista e pungente, ritiratosi dall’insegnamento a seguito di una crisi nervosa.
Odia suo fratello, il suo opposto, colui che si è sempre preso tutto ciò che avrebbe dovuto appartenere a entrambi (a partire dall’amore della madre). Katelyn è la seconda moglie di Stan, una donna forte, risoluta, capace. Sa qual è il suo posto e ha scelto una vita di sacrifici per stare dietro alla carriera politica del marito, crescendo da sola i suoi figli. Claire è la roccia inscalfibile che sorregge Paul e le sue crisi di nervi, che cura le sue ferite. Cerca di proteggerlo dai mali della vita e di essere una moglie amorevole e comprensiva.

I figli, il problema
Ma queste coppie hanno dei figli. Michael, figlio di Paul e Claire, ha un rapporto complicato col padre. Egli non riesce ad essere per lui una forte figura paterna. Rick, figlio di Stan e Barbara, la prima moglie, è un ragazzo cresciuto nella bambagia, ma con una famiglia assente. Sfogano i loro problemi nelle bravate, nelle ragazzate, una delle quali però supera il limite. Finiscono per bruciare viva una barbona che dormiva davanti ad un bancomat. Esiste un video già messo online: ci vorrà poco prima che li identifichino.
La cena
Ecco il motivo per cui Stan, uomo molto impegnato, organizza la cena: per parlare del problema di cui tutti sono a conoscenza. Ma nessuno sembra volerne parlare. Metà film è una fuga continua e un tentativo di aggirare il problema. Questo lascia spazio all’approfondimento dei fantasmi di ognuno dei protagonisti.
L’assurdo contorno di questa vicenda è una lussuosa cena, in una cornice esclusiva. Mentre la vita dei protagonisti va a rotoli, il ritmo del film viene scandito da portate di alta classe. Sapientemente esposte dal maître, sono Aperitivo, Antipasto, Portata Principale, Formaggi, Dessert e Digestivo. Esse rappresentano i capitoli di “The Dinner”, qualcosa di simile alla divisione in capitoli tipica di Tarantino.
Il limite tra moralità e interessi personali
Una scansione che fa contrasto col fervore ed il dramma palpabile che sta tumultuando sotto la superficie. Un dramma che smuoverà la sabbia facendo emergere i lati nascosti di ogni personaggio. Una situazione estrema dove diventa difficile distinguere tra giusto e sbagliato. Difficile tanto nel comportamento dei protagonisti, ognuno spinto da proprie motivazioni ed un proprio carattere, quanto nelle scelte da prendere.
Come si può prendere una giusta decisione tra l’agire secondo morale e proteggere i propri figli? Senza contare che per Paul c’è in gioco anche il rapporto con il figlio, e per Stan la sua carriera politica.
Il peccato originale
Paradossalmente però Stan, che appare a primo impatto come un egoista, vuole agire secondo moralità. E’ disposto a ritirarsi dalle elezioni ed ammettere la colpa del figlio, facendogli scontare la sua pena. In questo modo né lui né il figlio sotterreranno dei dolorosi fantasmi che potranno riemergere in futuro. Paul invece, che durante il film si rivela essere un uomo disturbato, vuole difendere suo figlio a tutti i costi. Senza parlare delle mogli, personaggi molto forti (e senza svelare ulteriori dettagli).
In Stan si intravede la possibilità di interrompere il peccato originale che si tramanda tra padre e figlio. Per Paul è il contrario. Egli accetta il peccato ebraicamente trasmesso tra generazioni ed è disposto lui stesso ad uccidere per suo figlio. Il peccato originale è il fulcro a cui nel romanzo si cerca di risalire per ognuno dei personaggi.
La Battaglia di Gettysburg
In “The Dinner”, trasposizione filmica americana, questo peccato viene fatto coincidere con un peccato comune a tutta l’America: la fatale attrazione alla guerra e al male. Peccato iconicamente rappresentato dalla Battaglia di Gettysburg del 1863. La battaglia “senza la quale gli USA non sarebbero quello che sono ora” è la più sanguinosa della storia americana. Ha però svoltato la guerra civile e senza di essa il mondo non sarebbe come è oggi. Una battaglia che ossessiona Paul.
La scena cruciale da cui nascono molti dei problemi dei protagonisti è proprio quella del memoriale della battaglia, in cui Paul ha un esaurimento e spezza pesantemente il rapporto col fratello Stan. Una scena rappresentata anche stilisticamente come un delirio. E’ come fosse un momento di esaurimento nervoso del film stesso, da cui nasce tutta la sua schizofrenia e complessità.
La schizofrenia
“The Dinner” sembra lo specchio di Paul. Il personaggio meglio approfondito ma fuori controllo, senza freni inibitori. Infatti il film si sposta nel tempo e nello spazio senza preavviso e persino nel ristorante stesso. Gran parte di ciò che accade nella prima metà del film riguarda il tentativo dei personaggi di fuggire dall’argomento che inevitabilmente dovranno affrontare. Continuano a muoversi, alzarsi, entrare e uscire, separarsi e riunirsi. Cercano scuse e pretesti, si sfogano, e vengono travolti dai fantasmi del passato, presentati attraverso numerosi flashback che intervengono in maniera copiosa.
Il tutto viene mixato con il flashback della bravata dei ragazzi, giusto per alleggerire la tensione. “The Dinner” è molto frammentato e irregolare, ma riesce ad avere una profondità a diversi livelli che pochi film hanno. Come un puzzle di cui vediamo il disegno man mano che mettiamo assieme tutti i pezzi.
Un gran lavoro dietro la macchina da presa
Stilisticamente quindi molto complesso, anche se il regista ci aiuta caratterizzando con determinati colori e stili d’immagine i vari livelli narrativi. Ma la profondità del film è data anche dalle prove attoriali stimolate dal regista. Moverman ha messo gli attori davanti alla videocamera “a freddo”, senza mai provare. Non diceva nemmeno loro dove fossero le cineprese.
Risultato? Le prove attoriali portano in dote tutta quell’immediatezza, quella gamma di emozioni reali, che trapelano piano piano e rendono il film un capolavoro di tensione emotiva. Emozione fomentata dalla musica, costantemente presente in “The Dinner”, per cui sono stati usati 66 brani musicali, di ogni genere. Spesso Moverman li ha messi in contrasto col momento, facendo suonare un motivo festoso in una scena di grande tensione.
“Perfetti Sconosciuti”
Un lavoro estremamente diverso dal suo simile “Perfetti Sconosciuti” di Paolo Genovese. Il rivoluzionario film italiano mantiene un’unità di tempo e di luogo che nel film di Moverman continua a cadere sotto i colpi del passato. Inoltre tratta temi coniugali e privati, diversi da un omicidio commesso dai propri figli. Due straordinari film, ognuno a suo modo, accomunati forse solo da una cena e da un finale spiazzante e pungente.
Vi lasciamo al commento finale…
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“The Dinner” è un film schizofrenico che si sviluppa su diversi livelli, dimostrandosi un capolavoro stilistico ed espressivo. Un film estremamente attuale che gioca sui contrasti e sulla confusione. La confusione dei protagonisti che si ritrovano davanti ad un terribile dilemma. Un dramma familiare, politico ed esistenziale.