Qualcosa di Troppo.

Qualcosa di troppo

Data di uscita: 11 Maggio 2017

Paese: Francia

Genere: Commedia

Regia: Audrey Dana

Sceneggiatura: Maud Ameline, Audrey Dana, Maurielle Magellan

Produzione: Adler Entertainment

Durata: 95 minuti

Jeanne (Audrey Dana) si è appena lasciata con il marito, il giudice ha deciso l’affido congiunto per i bambini e odia Merlin (Eric Elmosnino), il collega con cui è costretta a lavorare. Tutto sembra andarle storto, ma per fortuna c’è Marcelle (Alice Belaidi), vicina di casa e sua confidente.
Esasperata, una sera Jeanne spiega all’amica quanto sarebbe stata più semplice la sua vita se fosse nata uomo. La mattina, dopo un tremendo temporale, si sveglia con… qualcosa in più!
Da questo momento hanno inizio tutta una serie di gag strampalate e situazioni stereotipate. Per lei sarà davvero difficile convivere con questo cambiamento.

Qualcosa di troppo

“Qualcosa di troppo” è una commedia forte, di uno humour greve che non lascia nulla al non detto.
Jeanne dovrà cercare di rifarsi una vita e affronterà sulla sua pelle i problemi che nascono dal disorientamento di genere. Non sa più chi è, non capisce da chi sia attratta. Sa inoltre che se agisse allo scoperto non verrebbe accettata dalla società odierna.

Oltre la patina superficiale

Le tematiche di questo film sono attuali e profonde, seppur venga utilizzato un linguaggio che apparentemente sembra ricercare la risata facile dovuta dalla battuta sconcia o la parolaccia. Non ci si deve fermare alla superficie: Jeanne si veste da uomo (ricalcando lo stile dell’attrice Greta Garbo, icona gay degli anni ’30) e si atteggia come tale, imitando chi le sta attorno, alla ricerca della sua nuova identità. Inizialmente disperata ed impaurita, alla fine del film imparerà ad accettarsi, lungo un percorso difficile in cui è l’amore a guidarla.

Anche le tematiche di cornice sono molto attuali. Come le difficoltà della donna sul lavoro per esempio, infatti Jeanne, pur essendo architetto a capo di un importante progetto, in quanto donna è vittima di pettegolezzi da parte di alcuni colleghi uomini.
Poi, il problema del divorzio e dell’affidamento, non solo dal punto di vista della protagonista ma anche da quello di alcuni operai del suo cantiere che non possono vedere i propri figli e sono costretti a vivere in piccoli appartamenti per riuscire a pagare gli alimenti alle ex mogli.

Qualcosa di troppo

Un amico dottore

Il personaggio meglio riuscito è sicuramente il dottor Pace, ginecologo di Jeanne, interpretato da Christian Clavier (protagonista di “Non sposate le mie figlie”, sempre di Audrey Dana).
Egli, esclusa la vicina di casa, è l’unico a sapere del “cambiamento” di Jeanne. Cerca di darle conforto, fornendole una spalla scientifica su cui fare affidamento, pur non essendo assolutamente in grado di raccapezzarsi. Con Clavier in scena le risate sono assicurate. Il suo personaggio è la parte razionale nell’assoluto irrazionale, la vera chiave comica del film, capace di tenerne salde le redini così da non farlo mai scivolare nell’eccesso.

Qualcosa di troppo

L’unico vero appunto negativo che si può fare al film è il suo finale, fin troppo scontato. Personalmente avrei preferito che le cose andassero diversamente.

 

**Se non volete spoiler passate subito al commento finale**

 

Dopo tutta una serie di dubbi e paure, Jeanne si convince a confessare tutto a Merlin, l’uomo che ama. Corre da lui, è sul punto di dirlo, quando scoppia il temporale ed il suo corpo torna allo stato iniziale. Non essendoci più impedimenti, i due possono amarsi ed il film trova il suo lieto fine.

Sarebbe stato molto più interessante se Jeanne non si fosse ritrasformata ed il protagonista l’avesse comunque amata per quello che era, a sottolineare come l’amore di una persona ti faccia accettare ogni sua più intima caratteristica. A parer mio, Merlin avrebbe dovuto ricambiarla e POI sarebbe dovuto scoppiare il temporale.
Penso che se sfruttato meglio, “Qualcosa di troppo” averebbe avuto il potenziale giusto per un finale ad effetto che avrebbe concluso più coerentemente il messaggio che il film voleva trasmettere.

Qualcosa di troppo

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Commento finale:

“Qualcosa di troppo” è una commedia esilarante che pone le basi su problemi attuali vengono affrontati senza peli sulla lingua. E’ la storia di una donna che impara ad accettarsi per ciò che è, pur essendo qualcosa di “diverso” dalla “normalità”. L’ironia è sempre il linguaggio più adatto per affrontare tematiche che in altro modo sarebbero più difficili da esprimere.

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