Stiamo per giungere al termine della corsa. Gli eventi sullo Snowpiercer si susseguono con un climax drammatico senza freni e noi non possiamo che guardare e chiederci chi vincerà questa lotta sociale. Se avete perso i commenti alle puntate precedenti, qui li potete recuperare tutti. Come sempre, attenzione: questo articolo contiene SPOILER fino all’episodio numero 8.

Dio è morto
Già negli episodi precedenti abbiamo avuto conferma del fatto che sullo Snowpiercer, treno metafora della società occidentale divisa in classi, il Signor Wilford sia Dio. O meglio, l’immaginario nato dalla rappresentazione umana della divinità come unica garanzia di salvezza.

A noi spettatori potrà sembrare assurdo che scoppi una rivolta di tale portata solo perché si viene a scoprire la verità. Insomma, che differenza fa se il capotreno si chiama Wilford o Melanie?
Ma entriamo nell’ottica della metafora: il treno è il mondo non esiste vita all’infuori di esso. Quello che resta dell’intera umanità, dopo aver subito il trauma di perdere tutto (e tutti), deve sopravvivere in quelle carrozze. Servono ordine e disciplina per mantenere l’equilibrio dell’utopia dello Snowpiercer e qualsiasi cosa che sia fuori dall’ordinario fa molto, molto più rumore di quel che possiamo immaginare.
A cosa si aggrapperanno adesso?
Ruth, in lacrime, teme per la vita sullo Snowpiercer
Venire a sapere che l’uomo/divinità che ha creato l’unica cosa che tiene in vita le ultime persone del pianeta non esiste, può essere uno shock pari alla realizzazione che il Dio in cui crediamo non è che frutto della mente umana. L’uomo si aggrappa alla Fede per superare i momenti più bui della sua esistenza e, talvolta, vive e agisce in nome del suo Dio. Cosa può succedere ai passeggeri dello Snowpiercer, ora che sanno che il loro destino non è che nelle loro mani?
La Rivoluzione dello Snowpiercer
Il Fondo vuole il diritto di vivere dignitosamente. La Terza vuole più diritti per i lavoratori. La prima e la seconda vogliono giustiziare Melanie e prendere il comando del treno. Quale momento migliore per una rivoluzione lunga 1.001 carrozze, se non questo?

Il settimo episodio ci aveva lasciato con l’incontro di due personaggi che si odiano a vicenda, Layton e Lilah Junior. Sebbene abbiano scopi diversi, condividono un obiettivo importante: far cadere Melanie. Grazie all’aiuto del piccolo Miles, Lilah condivide la verità sull’inesistenza del Signor Wilford con la prima classe, dove scoppia una rivolta. Nel frattempo, il Fondo si unisce alla Terza e insieme cercano di arrivare alla locomotiva.
Tra i momenti più deboli, Melanie che non cerca di difendersi ma si limita a un è uno sbaglio e racconta la verità, quasi sottovoce, solo a una Ruth che non vuole ascoltare. Verrà giustiziata?
Lasciano col dubbio anche le potenti armi fai-da-te che usano i Fondai e i passaggi precisi con cui escono dal Fondo. Insomma, questa serie è abbastanza piena di buchi di sceneggiatura con elementi che di conseguenza dobbiamo dare per scontati.
Ed è subito 88 folli (magari)

Quello che contraddistingue questa serie non è la scenografia accurata e non sono nemmeno gli effetti speciali, che sian dalla prima puntata risultano grotteschi (vedi: braccio congelato che si spezza).
In questa puntata la vera protagonista è una CGI degna dei migliori videogiochi anni ’90: gli schizzi di sangue sono così palesemente fatti al computer da risultare ridicoli.
La scena più clamorosa è quella dello scontro nella sala principale della Terza: le guardie dello Snowpiercer si battono ferocemente con i partecipanti alla rivolta, in uno scontro che non può che ricordarci quello di Beatrix Kiddo contro gli 88 folli nella Casa delle Foglie Blu in Kill Bill: Volume 1.
La differenza tra la scena di Tarantino e quella di Snowpiercer è che, in questo caso, le scelte registiche lasciano molto perplessi: slow-motion non giustificato, effetto di luci “lampeggianti” completamente fuori contesto e fatto in post produzione, montaggio sincopato che spezza il flusso delle azioni…
Chi avrà la meglio?
Sorprendentemente, per tutto l’episodio pare che siano in vantaggio i Fondai e i lavoratori di Terza. Verso la fine, però, sono costretti alla ritirata. Vengono spinti indietro con il gas e Layton è costretto a guardare in faccia la realtà: i suoi hanno perso molte vite e altrettanti sono feriti; sono costretti nelle ultime carrozze al riparo dal gas; non hanno più il vantaggio che avevano prima. Che la sua rivoluzione sia già finita?
Snowpiercer: prossima fermata…

Il prossimo episodio, il penultimo, si intitolerà The Train Demanded Blood. È già stato versato molto sangue, chi altri dovrà perderlo? Melanie? Layton? Dovremo aspettare una settimana per scoprirlo.
ATTENZIONE: abbiamo scelto di pubblicare gli articoli sugli ultimi due episodi in un’unica uscita, quindi ci leggiamo tra due settimana con gli ultimi due episodi di Snowpiercer!