L’Eccezione alla Regola. Lo strambo ritorno alla regia di Warren Beatty.

L'Eccezione alla Regola

Data di uscita: 27 Aprile 2017

Genere: Drammatico, Commedia, Sentimentale

Regia: Warren Beatty

Sceneggiatura: Warren Beatty

Produzione: Regency Enterprises, RatPac Entertainment, Worldview Entertainment, Robson Orr Entertainment, Shangri-La Entertainment, Fiore Group, Demarest Films, Windsor Media, Tatira

Distribuzione: 20th Century Fox Italia

Durata: 126 minuti

Scrivere, dirigere, produrre un film, interpretare una parte di quel film. Che altro? Interpretare la parte ed oltretutto ritagliarsi il ruolo del miliardario cinquantaduenne Howard Hughes. Questo è ciò che ha fatto Warren Beatty in questo ritorno alla regia (il suo ultimo film “Bulworth” uscì nel 1998) piuttosto strambo e pedante.

Beatty è sempre stato un regista pazzo con un temperamento bizzarro tendente al narcisismo, sempre alla ricerca di sperimentazioni visive e narrative, ed è incredibile come sia riuscito, anche in questa occasione, a far muovere molti studi e ad aver aggiunto nella sua strana filmografia un film come “L’Eccezione alla Regola”.

L'Eccezione alla Regola

Un film con Howard Hughes che non tratta Howard Hughes.
Un dramma storico avente come cornice una Hollywood che vive un profondo periodo di cambiamento che porterà al declino dei principali studios, alla New Hollywood ed all’ascesa di attori emergenti come Warren Beatty (si può considerare questo film, un ritorno di Beatty sul luogo del misfatto!) ma che non tratta di questo cambiamento e tratta Hollywood con molta (troppa) superficialità.

Che cos’è “L’Eccezione alla Regola?”

Allora se non si racconta la fase calante della Hollywood classica e non si racconta con un’altra prospettiva la figura di Howard Hughes, che cos’è “L’Eccezione alla Regola”? Come definirlo in un genere? Ma soprattutto dove collocarlo nella cinematografia contemporanea?

Concepito con strutture di altri tempi, con uno stile narrativo fuori tempo massimo e con un’asciutta concretezza che lo rende vecchio piuttosto che fresco ed interessante, il film ha come punto centrale una storia d’amore tra l’autista personale di Hughes con progetti imprenditoriali, Frank, interpretato dal futuro Han Solo, Alden Ehrenreich, e la ventiduenne battista Marla, l’ultima di una lunga serie di aspiranti attrici alla corte di Howard Hughes, interpretata dalla meravigliosa Lily Collins.

L'Eccezione alla Regola

Una storia spenta

Pur essendoci due interessanti attori come interpreti dei giovani, la storia d’amore subisce il pedante ritmo del film e non regala nessun sussulto e nessuna emozione.
Il gioco d’amore tra i due ragazzi risulta anemico e ridicolo, non spicca mai il volo, non diventa mai nulla di più che una simpatia ostacolata sul nascere da una bizzarra regola che non vuole i dipendenti di Hughes legati alle attrici. Un tira e molla piuttosto fastidioso ed orticante.

Una nota positiva può essere l’allusione politica che fa Beatty della figura di Hughes. Un miliardario che, per mezzo del denaro e del culto del successo, può tirare le fila della politica nazionale nonostante le sue stranezze e le sue decisioni improvvise e folli.

Un uomo dalle decisioni impulsive e poco motivate, miliardario, con la possibilità di occuparsi della politica nazionale. A voi le conclusioni e gli accostamenti con la modernità.

Vi lasciamo al commento finale…

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Commento Finale:

“L’Eccezione alla Regola” è strambo, pedante e, a tratti, fastidioso. Beatty non regala emozioni nel ruolo di Hughes, non rende vivace la storia d’amore tra Marla e Frank e non riesce a raccontare la storia con freschezza.
Un’occasione sprecata. Si poteva raccontare un altro Hughes. Si poteva raccontare il grande periodo di cambiamento di Hollywood. Si è voluto raccontare altro, ma ciò non ha avuto successo, non ha avuto alcuna efficacia.

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