Il mito dei Mandaloriani è tornato a farsi sentire. Dopo lo scarso successo de L’Ascesa di Skywalker (2019), pare che The Mandalorian riesca dove J.J. Abrams ha fallito. Creata da Jon Favreau (Il re leone, 2019; Il libro della giungla, 2016; Iron Man, 2008) e prodotta da Lucasfilm, è la prima serie live-action ambientata nello Star Wars Universe. Uno Spaghetti Western intergalattico, come l’ha definito il suo ideatore, che rappresenta una nuova speranza per l’universo di Guerre Stellari e casa Disney.
Merito anche del cast artistico-tecnico stellare. Pedro Pascal (Il trono di spade, Narcos), Gina Carano (Deadpool), Nick Nolte (Cape Fear, La sottile linea rossa), Taika Waititi (Jojo Rabbit, Thor Ragnarock) e Giancarlo Esposito (Breaking Bad). A questi si affiancano diversi registi. Per citarne alcuni: Bryce Dallas Howard (The village, Black Mirror, Jurassic World), Dave Filoni (ideatore con George Lucas della serie animata The Clone War), gli stessi Favreau e Waititi. I primi otto episodi, costati 100 milioni di dollari e usciti settimanalmente dal 24 marzo, sono ora interamente disponibili su Disney+.
La storia

The Mandalorian si inserisce tra Il ritorno dello Jedi e Il risveglio della Forza, dalla caduta dell’Impero all’ascesa del Primo Ordine. Il protagonista è un cacciatore di taglie assoldato dalla Gilda, una società di mercenari che opera dove il controllo della Nuova Repubblica è più debole. Dopo aver consegnato l’ultima preda al suo capo Greef Karga (Carl Weathers, l’Apollo Creed di Rocky), questo gli affida una nuova missione. Il Mandaloriano deve consegnare il prossimo obbiettivo a un misterioso signore della guerra, interpretato da Werner Herzog. L’ex imperiale gli consegna un localizzatore, senza svelargli cosa debba cercare. Il cacciatore, tuttavia, ignora che il recupero è stato affidato anche al droide IG-11 (doppiato dal premio Oscar Waititi), la cui missione è eliminarlo. Per il guerriero solitario è l’inizio di una nuova avventura che lo porterà fino agli angoli più remoti della Galassia.
Ma chi sono i Mandaloriani?
Questa è la via.
Motto mandaloriano
I Mandaloriani sono una specie di Spartani e Navy Seals galattici. Una società di guerrieri, una vera e propria élite, divisa in caste che fanno capo a un sovrano, il Mandalore. Si caratterizzano per l’armatura, dotata delle più avanzate tecnologie e trasmessa nelle generazioni, in ricordo delle battaglie combattute dagli antenati. Questa, unita alla loro abilità nel combattimento corpo a corpo, li rende i più leggendari e temuti avversari della Galassia. Tradizionalmente, hanno sempre lavorato come mercenari e cacciatori di taglie, opponendosi ai cavalieri Jedi. La loro comparsa risale ad alcuni fumetti del 1983 con il personaggio di Boba Fett, che apparirà anche ne L’impero colpisce ancora. Ne L’Attacco dei cloni, secondo capitolo della trilogia prequel, compare la figura di Jango Fett, il padre di Boba.
Boba Fett e Darth Vader in L’impero colpisce ancora (1980) Jango Fett in L’attacco dei cloni (2002)
Il canone viene definito nelle serie animate Star Wars: The Clone Wars e Rebels. Qui si accenna al pianeta Mandalore, i cui abitanti accolgono tra le proprie file diverse razze aliene. Dopo gli scontri con i Jedi, Mandalore viene occupato e devastato dalle truppe dei Sith guidate da Darth Maul. In seguito a una guerra civile tra i fedeli alla Repubblica e i lealisti all’Impero, i Mandaloriani si disperdono ai confini della Galassia. I sopravvissuti tengono vivo il Credo, un codice morale basato su onore e orgoglio. Ad esempio, non devono mai togliersi l’elmo: nessun essere vivente, infatti, deve vedere il loro vero volto.
Un Far West spaziale
Gina Carano è l’ex ribelle Cara Dune Il droide IG 11 Pedro Pascal e Nick Nolte Werner Herzog Giancarlo Esposito è Moff Gideon
The Mandalorian è un vero e proprio racconto cinematografico. La qualità degli episodi (30/40 minuti ciascuno) è nettamente superiore alla media delle serie proposte dai palinsesti. Favreau porta alla massima espressione quella contaminazione tra western e fantascienza che è l’essenza della saga. Ciò è ben evidente dalle ambientazioni e dai personaggi, tridimensionali e coerenti fino alla fine. Una caratteristica che si era persa negli ultimi episodi (vero, Abrams?!). Distese desertiche, duelli a colpi di blaster, i peggiori saloon e un protagonista che è un vero Clint Eastwood dello spazio: imperscrutabile!
La serie coinvolge perché sa mostrare, più che raccontare. Ben scritta e senza paura di andare contro le aspettative del pubblico, ansioso di scoprire nuovi dettagli ed easter eggs. Si ricorre al flashback solo là dove strettamente necessario, senza il bisogno di righe extra di dialogo con inutili spiegoni. The Mandalorian è coraggioso, perché lascia ampia libertà di immaginazione agli spettatori. Umile, perché senza ansie autoriali, ma animato da pura voglia di godere delle novità della storia. Divertente, perché disinvolto e ironico senza scadere nella parodia. Resta un prodotto serio dalla forte identità, capace di non sfociare mai nella cupezza fine a se stessa (sì, Abrams, mi rivolgo sempre a te!).
Nonostante un paio di episodi centrali risultino più dei filler, il ritmo procede fluido. Merito delle scene d’azione ben scritte e degli effetti speciali calibrati. Una gioia per tutti i fan che si sentono orfani della saga, delusi dalla conclusione dell’ultima trilogia. Ma non è necessario essere degli Star Wars geeks per apprezzare The Mandalorian. Le vicende si sviluppano in modo autonomo rispetto ai film e alle serie animate. Un’ottima idea per far appassionare anche i più profani!
Tutti pazzi per Baby Yoda

Ossia il vero motivo per cui amare questa serie! Scherzo (no, davvero, vi farà diventare scemi per la dolcezza!). La sua presenza sarebbe dovuta rimanere segreta fino al debutto di Disney+ negli USA, ma poi la notizia è trapelata. Al resto ci hanno pensato meme e gif virali. Ma attenzione: non si tratta del vero Yoda, bensì di un esemplare della stessa razza che negli script è indicato semplicemente come The Child. Il suo ruolo è essenziale all’interno della serie, fungendo da vero e proprio motore della vicenda. Se volete scoprire le sue origini, allora non vi resta che spararvi tutti gli episodi d’un fiato!
L’annuncio della seconda stagione
The Mandalorian 2 è stata confermata per ottobre 2020. Nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia globale, neanche il Coronavirus è bastato a fermare del tutto le riprese. Rick Famuyiwa, uno dei registi, in un’intervista a Variety ha commentato che è stata un’esperienza grandiosa e piena di sfide. In questo momento, sono presi dalla post-produzione, grati che il processo li abbia tenuti lontani dalla follia quotidiana degli ultimi mesi. Anche Hal Hickel, capo degli effetti speciali, conferma che i lavori procedono spediti.
Nell’attesa, i fan possono consolarsi. In occasione dello Star Wars Day il 4 maggio, è uscita Disney Gallery: The Mandalorian, show di 8 episodi che racconta l’intero backstage della serie. Il format è disponibile su Disney+, con interviste ai registi, al cast e ai membri della troupe. E poi l’eredità di George Lucas, la tecnologia all’avanguardia utilizzata nelle riprese, gli artisti che hanno realizzato gli effetti speciali, la concept art delle tavole e degli storyboard, l’iconicità della colonna sonora e le connessioni con lo Star Wars Universe. In un momento in cui l’audiovisivo è bloccato e incerto sul proprio futuro, basta questo a ricordarci l’atmosfera di un vero set cinematografico. Come nascono le storie. E perché non smetteremo mai di amare e fare cinema!