Moglie e Marito. Già con il suo primo film, Simone Godano esordisce nel genere della commedia con un cast di tutto rispetto. 
Data di uscita: 12 Aprile 2017
Paese: Italia
Genere: Commedia
Regia: Simone Godano
Sceneggiatura: Giulia Steigerwalt
Produzione: Warner Bros. Entertainment Italia, Matteo Rovere (Groelandia) e Roberto Sessa (Picomedia)
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 100 minuti
La trama
Dopo 10 anni di matrimonio e soprattutto di crisi, il neurochirurgo Andrea (Pierfrancesco Favino) e la giornalista Sofia (Kasia Smutniak) decidono di porre fine al tutto tramite il divorzio. Ma a seguito di un esperimento portato avanti durante il corso degli anni da Andrea, i due sposi si scambieranno accidentalmente le personalità, trasferendo quindi Andrea nel corpo di Sofia, e Sofia nel corpo di Andrea. Mentre Andrea cerca di trovare una soluzione, i due sposi affronteranno un periodo di riflessione interiore.
Due sposi, due situazioni diverse
Il cinema italiano è famoso in tutto il mondo, si sa, per le sue tantissime commedie, da Toto’ fino ai cosiddetti Cinepanettoni. Nel corso degli ultimi anni però, grazie anche a film come “Smetto quando voglio” di Sidney Sibilia e “Perfetti Sconociuti” di Paolo Genovese, si è potuto notare un certo impegno da parte dei registi italiani di affrontare le commedie in maniera diversa, come appunto in “Moglie e Marito“.
Riprendendo infatti dei temi già affrontati svariate volte nel cinema, come la vita di una coppia sposata in piena crisi o lo scambio di personalità tra diversi soggetti, il regista Simone Godano cerca di trattare queste tematiche dal punto di vista della commedia, non ignorando però momenti più profondi nei quali gli attori Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak, ritrovandosi in una situazione completamente capovolta, affrontano i temi legati al loro matrimonio.
Oltre a questo, in “Moglie e Marito” si cerca anche di andare oltre il tema principale e si tenta di affrontare difficoltà di carattere sociale, quali per esempio la figura della donna nella società, tema che Andrea è obbligato ad affrontare, e lo stesso vale per Sofia dentro il corpo di suo marito.
Il punto più interessante quindi, oltre allo scambio tra i due sposi, è il come questi vengano inseriti nuovamente all’interno della società, con punti di vista totalmente nuovi, e come si ritrovino a relazionarsi con nuove professioni, nuove persone e nuovi ruoli.
Rientra in quest’ultimo contesto la loro conoscenza più vicina interpretata da Valerio Aprea, conosciuto per i suoi ruoli nel già citato “Smetto quando voglio“ o nella serie “Boris”.
Si sceglie sempre la commedia…
Se il film riesce a tenere lo spettatore interessato al corso degli eventi è grazie soprattutto alle interpretazioni dei due attori, che risultano più che buone ed anche interessanti, dato che si tratta di esperienze nuove per entrambi (quando mai vi è capitato di vedere recitare Favino in maniera così femminile?).
Scrivendo diversamente il film se ne sarebbe potuto accentuare maggiormente il lato drammatico, ma l’intento di Godano era molto probabilmente far capire il messaggio attraverso le battute e i momenti comici.
Tra i produttori si può anche notare la presenza di Matteo Rovere, regista del recente e acclamato “Veloce come il vento“, vincitore dei premi tecnici ai David di Donatello 2017 e battuto da “La pazza gioia” di Virzì.
In “Moglie e Marito”, nonostante i temi trattati siano interessanti, vediamo una gestione della narrazione tutto sommato non ad altissimi livelli, a tratti anche un po’ troppo “all’italiana“, nonostante la presenza di un ottimo cast.
Come spesso accade purtroppo, soprattutto in Italia, si è voluti andare sul sicuro preferendo la commedia ad altro.
Vi lasciamo al commento finale…
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“Moglie e Marito” è un esordio interessante, che mette alla prova una situazione che non si vede spesso nel nostro cinema, ma a cui manca quel coraggio in più che lo avrebbe reso più interessante e profondo. Un’altra volta si è deciso quindi di narrare con battute e situazioni ridicole, sempre però contenute e mai esagerate.