Speciale Martin McDonagh: un irlandese alla conquista di Hollywood

Conosciamo, Martin McDonagh, il regista del film “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” candidato a sette premi Oscar

Negli ultimi giorni avrete sicuramente sentito parlare di Martin McDonagh e del suo film “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” (qui potete leggere la nostra recensione del film), film che ha conquistato molti premi e candidature ed è in corsa per l’Oscar come miglior film. Martin McDonagh non è di certo nuovo al mondo dei premi Oscar infatti nel 2004, il suo “Six Shooter” si aggiudica la statuetta per il miglior cortometraggio.

Martin McDonagh

Chi è Martin McDonagh?

McDonagh Nasce il 26 marzo 1970 a Londra da una famiglia di origine irlandese.

Prima del suo esordio cinematografico con “Six Scooter” inizia la sua brillante carriera come commediografo. Tra le varie opere teatrali ricordiamo la sua prima opera, “The Beauty Queen of Leenane” e “The Pillowman” (2003) e “Hangmen”(2006) che ottengono il prestigioso premioLaurence Olivier Award.

Curiosità: nel 1997, quando aveva appena 27 anni, quattro dei suoi spettacoli vennero rappresentati simultaneamente nei teatri del West-End di Londra … traguardo che fino ad allora aveva raggiunto solamente William Shakespeare!

Six Shooter (2004)

Cortometraggio da lui scritto e diretto, il cui cast è principalmente composto da suoi precedenti collaboratori teatrali, tra cui Brendan Gleeson, Ruaidhri Conroy, David Wilmot e Aisling O’Sullivan.

Il film inizia con una tragica notizia: Mister Donnelly (Brendan Gleeson) viene informato da un medico che sua moglie è deceduta, l’uomo profondamente turbato intraprende un viaggio in treno per tornare a casa a Dublino… sullo stesso vagone di un giovane ragazzo logorroico, senza peli sulla lingua e piuttosto fastidioso (Ruaidhri Conroy).

Martin McDonagh

Hei ho una grande storia di una mucca con l’aria nella pancia, vuoi sentirla?

In pochi minuti conosciamo anche gli altri passeggeri: una coppia molto triste per la perdita del figlio, il ragazzo che lavora sul treno ecc… Impossibile non amare ciascuno di questi personaggi dipinti con toni forti e vivaci, ai limiti dell’assurdo ma allo stesso tempo così perfettamente costruiti da essere reali.

Il viaggio in treno riserva spiacevoli sorprese: eventi tragici si susseguono, o meglio coesistono, con dialoghi brillanti e carichi allo stesso tempo di cupa malinconia e di  tagliente e spiazzante umorismo.

Un imperdibile cortometraggio che ci ha lasciato sperare più che bene per il futuro …

In Bruges – La coscienza dell’assassino (2008)

Il secondo film, primo lungometraggi di McDonag, è un  ambientato cittadina Bruges in Belgio e racconta le disavventure di due atipici sicari: Ray e Ken.

Ray (Colin Farrell) è un giovane sicario irlandese che proprio durante il suo primo incarico ha erroneamente ucciso un bambino e da allora è tormentato dal senso di colpa. Il suo collega più anziano è il più esperto Ken (Brendan Gleeson).

I due vengono mandati dal loro capo Harry (Ralph Fiennes) nella cittadina belga in attesa di un nuovo incarico e i due vivono la permanenza nella fiabesca località in modi totalmente opposti (Ken è affascinato dalla città mentre Ray la detesta) e venendo coinvolti in diverse, più o meno folli, situazioni.

Martin McDonaghGleeson e Farrel con Martin McDonagh sul set di In Bruges

Il film ha gli stessi meriti del precedente: dialoghi, personaggi ecc… supportati da una trama complessa e intrigante e da un’ambientazione meravigliosa che regala un’ulteriore dose di fascino a questo film.

Bruges, “sembra uscita da una cazzo di fiaba, no? Come fa una città uscita da una cazzo di fiaba a non essere l’ideale per qualcuno? I cigni… ci sono ancora? Come cazzo fanno i cigni a non essere il cazzo di ideale di qualcuno?”, come direbbe giustamente Harry.

Ma la permanenza dei due sicari non sarà esattamente una poetica vacanza.

Martin McDonagh

7 Psicopatici (2012)

Se vi piacciono i personaggi di McDonagh allora ne potete provare una gran quantità in questo film e, come suggerito dal titolo, alcuni di questi sono dei veri e propri psicopatici.

Martin McDonagh

Marty (Colin Farrell) è uno sceneggiatore che disperatamente e con scarso successo sta cercando di portare a termine la sceneggiatura di un film, intitolato “7 psicopatici”. Marty vorrebbe tranquillità e concentrazione ma la sua vita viene messa in subbuglio dal suo migliore amico Billy (Sam Rockwell), attore in declino che rapisce cani nel tempo libero, insieme al suo socio Hans (Christopher Walken) ex criminale, profondamente religioso con un oscuro passato. Billy rapisce Bonny, l’adorabile shih tzu di Charlie Costello (Woody Harrelson) un eccentrico e folle gangster.

Martin McDonaghBilly (Sam Rockwell) e Bonny

Scappare dall’irato Charlie e terminare la sceneggiatura sono due imprese piuttosto difficili e saranno ostacolate da ulteriori folli e grottesche situazioni, scene oniriche, racconti più o meno veri e rocambolesche azioni, in cui il povero Marty verrà trascinato continuamente… Un film dall’intreccio complesso e affascinate, con attori eccezionali che interpretano bizzarri personaggi, e dei dialoghi che non hanno niente da invidiare a quelli dei precedenti film.

Una delle caratteristiche dei film del regista è quella di trattare temi profondi tra cui perdita di una persona cara, suicidio, sensi di colpa … I suoi protagonisti sono spessi criminali, persone dal passato tormentato o con assurde ossessioni.
Tutto ciò non viene però affrontato in modo convenzionale bensì con un uso incredibile dell’ umorismo che riesce a spiazzare, sconvolgere e conquistare il pubblico.

 

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